contro ignoti

Raoul Bova e le chat rubate con Martina Ceretti: la Procura apre un'inchiesta

Dopo la sottrazione di audio e messaggi, nei confronti dell'attore ci sarebbe stato un tentativo di estorsione

27 Lug 2025 - 10:54
 © Instagram

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Raoul Bova sarebbe stato vittima di un ricatto. Gli audio tra l'attore e la 23enne modella Martina Ceretti potrebbero infatti essere stati rubati e utilizzati per tentare un'estorsione. Tanto che quella della separazione tra Raoul Bova e Rocio Munoz Morales, che all'inizio sembrava semplicemente una storia di gossip, rischia di arrivare nelle aule di tribunale. La Procura di Roma, infatti, secondo Repubblica ha aperto un'inchiesta per tentata estorsione.

Secondo il quotidiano, qualche settimana fa Raoul Bova avrebbe ricevuto un messaggio da un numero sconosciuto: nel testo, l'attore veniva avvertito che le sue conversazioni con Martina Ceretti sarebbero potute diventare di dominio pubblico. Nessuna richiesta diretta di denaro, ma il senso del messaggio era comunque chiaro. Raoul Bova avrebbe però deciso di non cedere al ricatto. E non avrebbe risposto. Qualche giorno dopo le chat sono state diffuse.

La trascrizione completa dei testi è finita ovunque: "Buongiorno, essere speciale dal sorriso meraviglioso, dagli occhi spaccanti e dai baci dolci". E mentre emerge la rottura tra Raoul Bova e la compagna Rocio Munoz Morales (il cui avvocato ha fatto sapere che è rimasta senza parole, scoprendo la vicenda dai giornali), la Procura di Roma, spiega Repubblica, ha aperto un'inchiesta affidando alla polizia postale le indagini. Il numero da cui è partito il messaggio è stato identificato, ma appare intestato a un prestanome: bisogna quindi scoprire chi è stato a utilizzare quell'utenza. E quindi, per ora, il fascicolo è contro ignoti.

Che ci fossero strascichi giudiziari, del resto, l'aveva lasciato intuire lo stesso avvocato di Bova, che tre giorni fa, spiegando che l'attore e la compagna "sono separati da molto tempo" (circostanza poi smentita dal legale di lei) aveva chiarito che "⁠in ordine al materiale illecito diffuso sul web su presunte affermazioni e frequentazioni del mio assistito, sono in corso accertamenti da parte della magistratura penale, che indaga sui diversi reati ipotizzabili a carico delle varie persone coinvolte".

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