c'è un intruso

Linate, un uomo invade la pista dell'aeroporto: voli sospesi

Per la Sea, la società che gestisce lo scalo milanese, "non vi sono stati problemi per l'attività"

19 Set 2025 - 14:10
 © IPA

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Momenti di tensione questa mattina a Milano Linate, quando un uomo ha scavalcato la recinzione ed è riuscito a entrare sulla pista dell'aeroporto. L'intruso, che aveva con sé documenti tunisini ma la cui identità resta da verificare, si è steso a terra all'arrivo degli agenti della Polaria, senza opporre resistenza. L'episodio ha comportato la sospensione temporanea dei voli e ripropone con forza il tema della sicurezza aeroportuale, già al centro dell'attenzione dopo il caso di Orio al Serio. Secondo la Sea, che gestisce lo scalo milanese, non vi sono stati problemi per l'attività dell'aeroporto.

L'irruzione sulla pista di Linate: i fatti

 L'uomo ha scavalcato la recinzione perimetrale dello scalo milanese, riuscendo ad accedere direttamente alla pista di decollo e atterraggio. La presenza dell'intruso ha costretto la torre di controllo a interrompere momentaneamente le operazioni di volo, con ritardi e sospensioni per motivi di sicurezza. Il personale addetto alla sorveglianza è intervenuto immediatamente, riuscendo a bloccarlo prima che potesse avvicinarsi agli aeromobili in movimento.

L'identità dell'uomo e l'intervento della Polaria

 Secondo quanto ricostruito, l'uomo aveva con sé documenti tunisini, ma la sua reale identità non è ancora stata confermata dalle autorità. Una volta fermato dagli addetti alla sicurezza, è stato preso in consegna dalla Polizia di frontiera e successivamente trasferito in ospedale per accertamenti. Durante l'intervento non ha opposto resistenza e non ha pronunciato alcuna parola. Gli inquirenti stanno verificando i motivi del gesto e possibili collegamenti con altre situazioni pregresse.

Il precedente di Orio al Serio e i rischi sulla sicurezza

 L'episodio richiama alla memoria quanto avvenuto all'aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, dove un uomo era morto dopo aver invaso la pista ed essersi lanciato all'interno del motore di un aereo. Due casi diversi per dinamica e conseguenze, ma che riportano al centro del dibattito pubblico la vulnerabilità delle aree aeroportuali. In entrambi i casi, l'accesso non autorizzato a zone ad altissimo rischio ha messo in luce le difficoltà di garantire un controllo costante, nonostante le misure di sorveglianza già attive.

Tecnologie di controllo e limiti attuali

 Negli ultimi anni, gli aeroporti italiani hanno introdotto nuove tecnologie per aumentare i livelli di sicurezza, dal rafforzamento dei controlli al riconoscimento biometrico. Tuttavia, non mancano criticità. Un'inchiesta giornalistica ha evidenziato che in diversi scali gli agenti in borghese sono riusciti a superare i controlli portando con sé oggetti proibiti in oltre il 90% dei test effettuati. Questo dato ha sollevato interrogativi sull'efficacia delle misure di prevenzione e sulla necessità di un aggiornamento continuo delle infrastrutture.

Il caso del riconoscimento facciale a Linate

 Proprio a Linate era stato avviato il sistema "faceboarding", basato sul riconoscimento facciale dei passeggeri. Tuttavia, il Garante per la privacy ha recentemente disposto lo stop a questa tecnologia, ritenendo insufficienti le garanzie per i viaggiatori che non desideravano aderire. La decisione ha rilanciato il dibattito su come bilanciare sicurezza ed esigenze di tutela dei dati personali.

Il quadro normativo e le misure ENAC sugli scali italiani

 In Italia la sicurezza aeroportuale è regolata da norme nazionali e comunitarie, con la supervisione dell'Enac, che certifica gli scali secondo standard europei e internazionali. Le linee guida includono barriere fisiche, controlli a campione e piani di emergenza. Tuttavia, il settore è chiamato a fare i conti con l'aumento del traffico aereo e la necessità di investimenti in infrastrutture più moderne. Il tema è oggetto anche di discussione a livello parlamentare, dove si valutano ulteriori misure per rendere più sicuri i principali hub italiani.

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