Una circolare impone il rientro a scuola solo se accompagnati dai genitori. La Cgil: "Scelta grave e lesiva del diritto di sciopero"
Genova © Ansa
Proteste e polemiche ad Agrigento dopo il provvedimento disciplinare adottato dalla dirigente scolastica del liceo scientifico Leonardo nei confronti degli studenti che hanno partecipato allo sciopero generale per la Palestina del 3 ottobre, aderendo alle iniziative a sostegno della Global Sumud Flotilla. Al loro rientro in classe gli alunni si sono trovati di fronte a una circolare che impone una misura inedita: potranno tornare tra i banchi solo se accompagnati da un genitore.
La comunicazione è arrivata direttamente sull'app dell'istituto, mentre la manifestazione era ancora in corso in città e il contenuto ha colto di sorpresa famiglie e studenti. Secondo la preside Patrizia Pilato, l'assenza "ingiustificata di massa" degli alunni di 25 classi ha giustificato l'attivazione del provvedimento disciplinare.
Sui social si è rapidamente acceso il dibattito. La decisione della dirigente ha sollevato critiche da parte di molti cittadini, che si sono chiesti quale sia il messaggio educativo trasmesso da un simile intervento. "Vergogna", "È così che si educa alla partecipazione?", "Si ricorda che il dettaglio che lo sciopero è un diritto riconosciuto dalla Costituzione" si legge in molti commenti postati su Facebook.
La circolare è stata contestata con forza dalla Cgil di Agrigento, che ha definito la misura "una scelta grave e lesiva del diritto costituzionale di sciopero e di libera partecipazione alla vita democratica del Paese".
"Gli studenti, come cittadini e membri di una comunità scolastica, hanno piena legittimità a esprimere dissenso e sostenere cause che parlano di pace, diritti umani e giustizia internazionale", ha dichiarato Alfonso Buscemi, segretario provinciale del sindacato. "Ci appelliamo alla coscienza delle istituzioni - ha aggiunto - che dovrebbero far lievitare le coscienze, non mortificarle". La Cgil auspica che la scuola possa tornare ad essere "un luogo di confronto, libertà e crescita critica, non di imposizioni e limitazioni arbitrarie".