I genitori raccontano lo stato in cui hanno trovato la giovane di Nardò e il silenzio in cui si è chiusa. L'avvocato di Ghermescu: "Tutto è stato fatto di comune accordo"
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Il rientro di Tatiana nella casa di famiglia, a Nardò (Lecce), ha messo fine a giorni considerati interminabili dai suoi genitori. A dirlo è il padre, Arino Tramacere, che descrive il momento presente come una fase necessaria per recuperare stabilità: "Dobbiamo riappropriarci della nostra serenità". Secondo lui, la parola che sintetizza la situazione è una sola: "Sì, felicità. Gioia nel senso più puro del termine. Abbiamo attraversato le tenebre e rivisto il sole, all'improvviso. Solo un padre può capire cosa significa ritrovare una figlia sana e salva dopo avere convissuto per giorni e notti con la paura di averla persa".
L'uomo a Il Corriere della Sera racconta che tutto si era fermato quando non era stato più possibile contattarla e il telefono risultava spento. Ora, sostiene, si tenta di tornare alla normalità: "Abbiamo ricominciato a vivere tutti: la famiglia si è ricomposta". Il padre conferma che la ragazza è rientrata in condizioni di forte fragilità emotiva. Tramacere afferma che la giovane ha scelto di restare isolata nella propria stanza, senza parlare né incontrare persone: "Si è chiusa in un silenzio quasi totale, nella sua stanza, da sola. Non vuole vedere nessuno. Non parla, non chiede nulla, è ancora sotto shock, ma tornerà la nostra Tatiana di sempre: solare, felice, con tanta voglia di vivere. Ora bisogna solo proteggerla, anche dalle notizie che continuano a circolare sulla sua vicenda".
Il cellulare della ragazza è stato riacceso, ma il padre racconta che la ragazza legge i commenti e ne rimane turbata: "Sì, legge, s'informa, ma molte cose le fanno male. Specie certe cattive insinuazioni, roba non vera, ricostruzioni fantasiose sui social, giudizi buttati lì da gente sconosciuta tanto per scrivere qualcosa senza sapere niente, conoscere la verità, avere cognizione di ciò che è davvero accaduto. Tutto questo le fa male, molto male. Soffre fino alle lacrime".
Il momento in cui i familiari l'hanno raggiunta è stato particolarmente difficile da affrontare: "Siamo andati noi famigliari a riprendercela dall'abitazione in cui si trovava ed è stato drammatico". L'abitazione è quella di Dragos Ioan Ghermescu, dove la giovane si trovava da undici giorni. Tramacere spiega che i parenti non hanno ancora chiaro cosa sia accaduto in quel periodo né le condizioni in cui la figlia abbia vissuto: "Sì, proprio lì. Era in quella casa da undici giorni e non sappiamo ancora perché, cosa sia accaduto, come abbia vissuto".
Il padre definisce "drammatico" il rientro a causa dell'aspetto e della debolezza della giovane: "Per le condizioni in cui l'abbiamo trovata. Tatiana era sofferente, smagrita, senza forze, non riusciva neppure a reggersi in piedi, non ce la faceva a camminare. Abbiamo dovuto sorreggerla, tenerla su a forza di braccia". Ha sottolineato che la famiglia ha gestito da sola il trasferimento a casa: "Sì, tutto quanto. Ce la siamo ripresa e ora è qui con noi, finalmente. È stata davvero una brutta esperienza, siamo tutti molto provati anche per questo".
Il padre di Tatiana non esprime giudizi su Dragos Ioan Ghermescu, limitandosi a riportare ciò che ha visto: "Non so che dire. Non conosco questo ragazzo e non posso giudicarlo perché l'ho visto una sola volta per cinque minuti. Non ho idea di che persona sia, non ho nemmeno scambiato una parola con il ragazzo e non mi permetto di giudicarlo, né di dire altro su di lui". I familiari hanno tentato di chiedere spiegazioni alla giovane, senza successo: "Sì, ma non risponde. Ascolta, resta in silenzio e piange. Perciò non insistiamo, parlerà quando si sentirà di farlo, per ora è inutile stressarla".
Nel frattempo ha parlato anche il legale di Dragos Ioan Ghermescu. "Dragos conferma quello che ha dichiarato al colonello del comando provinciale di Lecce: tutto è stato fatto di comune accordo. Facevano una vita normale. Non c'è stato alcun maltrattamento o altro. Inoltre, l'allontanamento volontario, come ha dichiarato sempre ai carabinieri, era frutto della volontà della ragazza. Tutto questo è stato confermato dalla stessa", ha detto l'avvocato replicando proprio all'intervista del padre della ragazza, secondo cui la sera del ritrovamento Tatiana era "sofferente e senza forze".