Si indaga su un presunto sistema di corruzione nella gestione urbanistica milanese. Tra gli indagati l'assessore Giancarlo Tancredi e l'imprenditore Manfredi Catella
Manfredi Catella (a sinistra) e Giancarlo Tancredi (a destra) © Tgcom24
Un nuovo terremoto giudiziario scuote il Comune di Milano. La Procura ha chiesto sei misure cautelari nell'ambito di un'inchiesta sull'urbanistica, che vede coinvolti l'assessore Giancarlo Tancredi e l'imprenditore Manfredi Catella. L'indagine, che ipotizza corruzione e falso, tocca anche figure di rilievo del mondo dell'architettura e dell'edilizia cittadina. Il sindaco Sala: "Il Comune non si riconosce in lettura della Procura".
"Ritengo necessario avere un quadro più completo dei rilievi che stanno emergendo in queste ore. Posso solo dire che l'Amministrazione non si riconosce nella lettura che viene riportata". Lo spiega in una nota il sindaco Giuseppe Sala. "Da diversi mesi l'Amministrazione comunale ha intrapreso un percorso di riorganizzazione e ha assunto nuovi provvedimenti - ha aggiunto - gli ultimi accadimenti dovranno essere compresi e valutati perché non venga vanificato il prezioso percorso intrapreso".
Al centro dell'inchiesta ci sono sei persone per cui la Procura ha chiesto misure cautelari. Spiccano i nomi di Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana di Milano, e Manfredi Catella, fondatore e amministratore delegato di Coima, gruppo attivo nei principali progetti immobiliari della città. Per entrambi sono stati chiesti i domiciliari. Tra gli indagati figura anche Stefano Boeri, architetto di fama e presidente della Triennale di Milano, destinatario di perquisizioni da parte della Guardia di Finanza. Le misure richieste variano dagli arresti domiciliari alla detenzione in carcere, a seconda della posizione degli indagati.
"Abbiamo provveduto tempestivamente a fornire quanto ci è stato sinora richiesto e a svolgere le verifiche interne per confermare la regolarità in merito, che avremo modo di rappresentare con chiarezza nella sede giudiziaria. La trasparenza e la legalità sono fondanti per il nostro gruppo e per tutti noi, e avremo modo di affermarlo con determinazione anche in questa circostanza". Così in una nota Manfredi Catella, fondatore e Ceo di Coima.
"Sono convinto che io e il mio studio abbiamo operato in maniera corretta a proposito di un'architettura, la cosiddetta Torre Botanica, che da tempo, come è noto, è stato deciso di non realizzare. Confido che l'autorità giudiziaria accerterà al più presto la mia totale estraneità alle scorrettezze che mi vengono imputate" . Lo dichiara l'architetto Stefano Boeri.
Secondo i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Mauro Clerici e l'aggiunto Tiziana Siciliano, al centro dell'inchiesta vi sarebbe un presunto sistema di corruzione finalizzato a favorire iter edilizi attraverso contatti e influenze interne alla pubblica amministrazione. Le accuse comprendono anche la falsificazione di atti pubblici e la gestione opaca di incarichi professionali. La Guardia di Finanza ha eseguito 24 perquisizioni e notificato ordini di esibizione di documenti negli uffici comunali.
La Commissione Paesaggio del Comune di Milano è una delle istituzioni coinvolte nell'inchiesta. Già a marzo un precedente filone investigativo aveva portato all'arresto di Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello unico per l'edilizia e vice presidente della Commissione stessa. Le indagini indicano che alcuni componenti della Commissione avrebbero agevolato approvazioni progettuali in cambio di favori personali e professionali, tra cui assunzioni familiari e consulenze ben retribuite.
L'attuale indagine è il prosieguo di quella che, lo scorso marzo, ha coinvolto Giovanni Oggioni. Secondo l'accusa, Oggioni avrebbe influenzato la stesura di emendamenti alla legge "Salva Milano" per rallentare o impedire le indagini. In cambio dell'approvazione di pratiche edilizie, avrebbe ottenuto vantaggi economici per sé e la figlia. Le due società implicate sono ora indagate, mentre nei confronti di Oggioni si profilano anche le accuse di depistaggio.
Il procuratore Marcello Viola ha sottolineato in una nota ufficiale la gravità della situazione: "Il fenomeno indagato, legato ad alcuni profili di incontrollata espansione edilizia, ha assunto dimensioni di rilievo notevolissimo". Secondo quanto dichiarato, le indagini hanno già portato al sequestro preventivo di diversi cantieri e all'adozione di ulteriori misure cautelari. Il giudice per le indagini preliminari deciderà sugli interrogatori fissati per il 23 luglio. La Procura, diretta da Marcello Viola, sta indagando da quasi tre anni su tutta la gestione urbanistica di Milano e su decine di progetti immobiliari. Numerosi i fascicoli aperti in questi anni, alcuni dei quali già arrivati in udienza preliminare o a processo, soprattutto per i casi di nuove realizzazioni che sarebbero state spacciate per ristrutturazioni, senza i necessari piani attuativi nelle zone interessate. Il giudice a fine luglio, escluse le esigenze cautelari dell'inquinamento probatorio e del pericolo di fuga, dovrà valutare se accogliere le richieste dei pm o rimodulare semmai le misure cautelari, verificando, in particolare, se sussista a carico degli indagati il pericolo di reiterazione del reato.
Sono sei le società immobiliari indagate con i rispettivi manager dalla Procura di Milano nella nuova inchiesta sull'urbanistica per corruzione. Tra le principali Kryalos Sgr con il presidente e ad Paolo Bottelli, società di gestione del risparmio indipendente e privata che gestisce 86 fondi e oltre 14 miliardi di euro di immobili, che secondo le accuse ha pagato 2.579.127,98 euro di fatture per incarichi e consulenze all'ex membro della commissione paesaggio, Alessandro Scandurra, che non avrebbe dichiarato il "conflitto di interessi" né si sarebbe astenuto dal voto sui progetti immobiliari di via Verziere 11 e via Cavallotti 14.
Indagata anche Castello Sgr, con l'amministratore delegato Giampiero Schiavo, per 321mila euro di incarichi sempre a Scandurra che non si sarebbe astenuto dal voto sul progetto di "Torre Futura" di via Calvino 11. Le altre società immobiliari che rispondono per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti sono la Egidio Holding, che detiene in pegno le quote del Gruppo Bluestone di Andrea Bezziccheri, e ha disposto consulenze per 279.136 euro all'architetto Scandurra mentre la società aveva al vaglio della commissione paesaggio 5 diversi progetti immobiliari a Milano: 'Hidden Garden' di Piazza Aspromonte, 'Salomone 77', 'Grazioli 59', 'Park Tower' di via Crescenzago 105 e 'East Town' nel quartiere Lambrate tra via Folli e via Sbodio.
Indagate anche le società Lombardini22, con il manager Paolo Facchini, per un "rapporto economico" da quasi 27mila euro con l'allora presidente della commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni, mentre si votatavi sui progetti 'Bastioni di Porta Nuova 19' e 'Corte di Bayres-Corti Segrete'. Infine sono iscritte la ACPV Architects delle archistar Patricia Viel e Antonio Citterio (indagati) per i rapporti d'affari con Marinoni sui progetti 'I Portali - Gioia 20' e 'Tortona 25' e la società di ingegneria J+S spa di Concorezzo di cui è indagato e ne viene chiesta la custodia cautelare in carcere l'architetto e socio Federico Pella. Secondo la Procura quest'ultima avrebbe avuto la "totale messa a disposizione della funzione di Marinoni" per i progetti di alcuni propri clienti fra cui la 'Goccia-Bovisa', via Palizzi 89, Pisani 16-18-20 e via Gardella 2.