E' quanto emerge da un report della Direzione centrale polizia criminale. Secondo i dati forniti dai carabinieri sono invece quasi 8mila gli arresti eseguiti nei primi dieci mesi del 2024 per reati nell'ambito del Codice rosso
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In aumento i casi di stalking, maltrattamenti in famiglia e violenze sessuali in Italia. E' quanto emerge da un report del Servizio analisi criminale della Direzione centrale polizia criminale diffuso in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Nei primi sei mesi del 2024 c'è stata una crescita del 6% degli atti persecutori (reato che colpisce le donne nel 74% dei casi) e del 15% dei maltrattamenti contro familiari e conviventi (che interessano le donne nell'81% dei casi) Salgono anche le violenze sessuali, con un incremento dell'8%. Vittime nel 91% dei casi sono donne, di cui il 28% minorenni e il 77% italiane. Questi dati trovano conferma anche in un'indagine Ue: "Una donna su tre in Europa ha subito violenza di genere".
Dal rapporto "Il pregiudizio e la violenza contro le donne" emerge che il 18% degli atti persecutori è commesso da stranieri, percentuale che sale al 29% per i maltrattamenti in famiglia e al 44% per le violenze sessuali. Per quanto riguarda i reati introdotti dal Codice rosso, nel primo semestre 2024 c'è stato un significativo incremento, del 67% della costrizione o induzione al matrimonio (passando da 9 a 15 episodi) e di casi di revenge porn (+22%). Deciso incremento anche della violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento (+38%). In calo del 2%, invece, gli episodi di persone sfregiate al volto con lesioni permanenti.
"Negli ultimi anni il fenomeno" della violenza sulle donne "ha assunto una dimensione allarmante per il numero delle vittime, sia in considerazione della giovane età delle stesse sia degli autori, evolvendo da fenomeno emergenziale a vera e propria piaga sociale" viene sottolineato nel report in cui si aggiunge che il trend dei reati commessi è in costante aumento. "Questa circostanza può, tuttavia, essere interpretata anche come conseguenza dell'introduzione di misure legislative di tutela delle vittime e di una loro crescente consapevolezza, che le induce a denunciare". Si ritiene che "non sono sufficienti gli strumenti normativi, ma è indispensabile un profondo cambiamento culturale".
Sono quasi 8mila gli arresti eseguiti nel 2024 dai carabinieri per reati nell'ambito del Codice rosso. Lo spiega l'Arma in una nota, sottolineando che nel 2023, rispetto al 2022, i delitti perseguiti dall'Arma con riferimento al Codice Rosso sono passati da 54.062 a 55.374 confermando la prevalente percentuale di quelli denunciati. In riferimento ai primi dieci mesi del 2024, i carabinieri hanno perseguito 46.317 reati nell'ambito del Codice Rosso. Sul piano investigativo-repressivo, l'attività di contrasto istituzionale condotta dall'Arma è risultata particolarmente significativa. Infatti, lo scorso anno, per quanto attiene al Codice Rosso, sono state tratte in arresto 7.644 persone rispetto ai 7.111 arresti del 2022. Nei primi dieci mesi del 2024 gli arresti sono stati 7.928.
Secondo poi un'indagine dell'Ue sulla violenza di genere, circa 50 milioni di donne tra i 18 e i 74 anni, ovvero quasi il 31%, hanno subito violenza fisica o sessuale, minacce incluse. Lievemente superiore al valore Ue del 30,7% quello dell'Italia, con il 31,7%. Il 20% delle donne in Ue ha subito violenza fisica o sessuale, minacce incluse, da una persona diversa dal partner. In Italia il dato è a 24,8%. Il 3,8% ha subito stupro (3,4% in Italia). E' quanto emerge da una raccolta congiunta di dati sul 2021 condotta da Eurostat, l'Agenzia dell'Ue per i diritti fondamentali e l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere.
Come detto, in Ue il 20% delle donne ha subito violenza fisica o sessuale (comprese minacce) da parte di una persona diversa dal partner, il 9% ha subito atti degradanti o umilianti diversi dallo stupro, un altro 7% ha indicato violenza fisica e non sessuale e il 4% ha subito stupro. La percentuale di donne che hanno dichiarato di aver subito violenza non da parte del partner è più alta in Finlandia (47%), Svezia (42%), Danimarca (38%), Paesi Bassi (36%) e Lussemburgo (34%). Percentuali ai minimi per Bulgaria (6%), Polonia (8%) e Repubblica Ceca (10%). L'analisi della violenza da parte di persone che non sono partner mostra che le maggiori differenze tra i Paesi dell'Ue si riscontrano nella prevalenza di atti sessuali degradanti o umilianti diversi dallo stupro, con valori che vanno dal 24% in Finlandia e il 22% in Svezia e sotto il 2% in Bulgaria, Repubblica Ceca e Polonia.
"Guardare, ascoltare, intervenire, non accettare mai la violenza contro le donne: questo non è solo il compito della polizia e del sistema giudiziario, ma di tutti noi. Perché la violenza contro le donne riguarda tutti noi. In Germania assistiamo a un femminicidio quasi ogni giorno. Ogni tre minuti, una donna o una ragazza in Germania subisce violenza domestica. Ogni giorno, più di 140 donne e ragazze in Germania sono vittime di un reato sessuale". Lo ha detto il ministro degli Interni tedesca, Nancy Faeser. "Abbiamo bisogno di maggiore severità nei confronti degli autori e di maggiore attenzione e aiuto per le vittime. Oltre a pene severe, abbiamo bisogno di una formazione obbligatoria contro la violenza e di cavigliere elettroniche, in modo che gli autori cambino effettivamente comportamento. Inoltre, il divieto di entrare in casa e di avvicinarsi alla donna interessata deve essere applicato in modo coerente e monitorato attentamente", ha spiegato Faeser, che la scorsa settimana ha presentato il rapporto federale "Crimini contro le donne legati al genere 2023".
Stando ai dati contenuti in alcuni report delle Nazioni Unite nel 2023 una media di 140 donne e ragazze al giorno sono state uccise da un partner o da un familiare, per un totale di circa 51.100 persone. Al contrario, la stragrande maggioranza degli omicidi maschili avviene fuori casa e lontano dall'ambito familiare. Il rapporto afferma inoltre che tali omicidi sono spesso il culmine di ripetuti episodi di violenza, il che significa che sono prevenibili.