In particolare si tratta di sei traccia sul sacchetto dei cereali e due su quello della spazzatura. Nessuna sul tè freddo né sulla confezione di biscotti
Sono state trovate otto impronte sui reperti individuati tra i resti della colazione sequestrati 18 anni fa nell'abitazione di Chiara Poggi a Garlasco. È quanto emerso dall'incontro per la ricerca di impronte latenti, nell'ambito dell'incidente probatorio disposto dal gip di Pavia. In particolare si tratta di sei impronte sul sacchetto dei cereali e due su quello della spazzatura. Nessuna sul tè freddo né sulla confezione di biscotti. Ora si dovrà stabilire se siano utili o meno per il confronto ed eventualmente a chi appartengano.
Delle otto impronte, tutte parziali, due sono state individuate sul sacchetto con dentro i cereali e sei sul sacchetto della spazzatura. Al momento il perito e i consulenti non hanno valutato se siano o meno utilizzabili per il confronto. Dunque non è ancora noto, qualora abbiano i requisiti di utilità, a chi appartengano le tracce.
"Queste tracce parziali saranno inviate in valutazione, non è detto che siano confrontabili e utili giuridicamente", ha spiegato l'avvocatessa Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi. Come ha sottolineato Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma e consulente della difesa di Andrea Sempio, "su due reperti sono emersi dei rilievi dattiloscopici potenzialmente utili per i confronti, che saranno confrontati naturalmente con Chiara Poggi, Alberto Stasi e l'indagato. Vanno confrontati, ma in funzione degli esiti del Dna sembra più probabile che possano essere di Chiara Poggi e di Alberto Stasi. È comunque tutto da stabilire".
Sul contenuto della spazzatura finora sono state dunque individuate tracce genetiche della vittima e dell'allora suo fidanzato condannato definitivamente a 16 anni di carcere. Intanto la gip Daniela Garlaschelli ha convocato le parti processuali per il 26 settembre. Nell'udienza si dovrà discutere, tra l'altro, anche la richiesta di proroga dell'incidente probatorio preannunciata nei giorni scorsi dalla genetista e perita del giudice Denise Albani.