Li aveva recuperati prima che venisse pulita. Le operazioni di ricerca nel canale di Tromello non avrebbero portato ad alcun ritrovamento
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Non avrebbero portato ad alcun ritrovamento le operazioni nel canale di Tromello che il mese scorso è stato dragato alla ricerca dell'arma del delitto di Garlasco. Gli attrezzi sarebbero stati consegnati ai carabinieri da un uomo, che li aveva recuperati nella roggia anni fa - sette per la precisione - prima che venisse pulita. Si tratta di un carpentiere egiziano.
Sarebbe stato il passaparola tra i residenti del piccolo comune della Lomellina a condurre i carabinieri, durante l'ultimo dragaggio del canale, il 14 maggio scorso, fino all'abitazione dell'operaio egiziano, che abita proprio nel luogo delle ricerche e aveva conservato gli attrezzi. Al momento non ci sono comunque elementi che portino a ritenere che tra quegli oggetti ci sia l'arma del delitto.
"Sono pezzi di ferro, faccio il carpentiere. Li ho presi nel 2018 e li ho tenuti perché possono sempre servire", è la versione dell'uomo, riportata da la Repubblica, agli atti della nuova indagine. Il Corriere della Sera riporta, inoltre, che l'operaio ha riferito ai carabinieri che sette anni prima "era sceso nel canale per ripulirlo dalla spazzatura e aveva trovato proprio in quel punto la mazzetta, i due pezzi d'ascia e la pinza da camino. Oggetti che aveva conservato in un locale usato come deposito attrezzi".
Come ricorda il Corriere, a far scattare il sopralluogo nel canale di Tromello era stata la testimonianza di Gianni Bruscagin alle Iene, poi verbalizzata agli investigatori.