Oltre alla formula scelta da Chiara Ferragni e Fedez, esiste anche il divorzio giudiziale (o contenzioso). Ecco quali sono le differenze
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Il divorzio tra Fedez e Chiara Ferragni è detto "congiunto" perché si basa su un accordo consensuale tra le parti. Oltre a questa tipologia, in Italia ne esiste una seconda chiamata divorzio giudiziale (o contenzioso), che si differenzia dal prima appunto per l'assenza di un accordo tra i coniugi.
Il divorzio congiunto si verifica quando i coniugi, ovviamente assistiti dai rispettivi avvocati, raggiungono un accordo su tutte le condizioni relative allo scioglimento del matrimonio, come l'affidamento dei figli, l'assegno di mantenimento, la divisione dei beni e l'uso della casa coniugale. Per procedere, la coppia presenta congiuntamente un ricorso al Tribunale. In alcuni casi è possibile avvalersi anche di un solo avvocato, ma è sempre richiesta l'assistenza di un legale. L'aspetto più vantaggioso riguarda le tempistiche: la pratica di divorzio congiunto è la più rapida, la meno costosa e la meno conflittuale rispetto alla procedura giudiziale.
La durata del divorzio congiunto è stata notevolmente ridotta dalla legge sul "divorzio breve", che ha fissato i tempi di attesa dalla separazione: sei mesi per separazione consensuale, 12 per quella giudiziale.
La formula del divorzio giudiziale si applica invece quando i coniugi non riescono a raggiungere un accordo sulle condizioni o quando uno dei due si oppone alla richiesta. La domanda di divorzio viene presentata da uno dei coniugi al Tribunale, il quale dovrà poi decidere sulle condizioni dello scioglimento del matrimonio attraverso un processo giudiziario. Si tratta di una procedura più lunga, più costosa e potenzialmente più conflittuale rispetto alla pratica congiunta, poiché le decisioni vengono prese dal giudice.
In Italia esistono tuttavia anche altre sottocategorie di divorzio. Una è la negoziazione assistita, una forma di divorzio consensuale che avviene tramite un accordo raggiunto con l'assistenza di due avvocati, che poi deve essere validato dal pubblico ministero. C'è poi il divorzio in Comune: è cioè possibile divorziare anche tramite un accordo in Comune, senza passare per il Tribunale, a patto che non ci siano figli minori o maggiorenni non autosufficienti, o non vi siano accordi da prendere su questioni patrimoniali.