ali d'angelo alla camera ardente

Femminicidio Pamela Genini, l'ex fidanzato ai pm: era terrorizzata da Soncin

Intanto, nelle indagini  si sta ricostruendo, attraverso l'analisi delle immagini dei varchi autostradali, il percorso di Soncin quel giorno. Sarebbe arrivato appositamente a Milano per ammazzare la donna, che lui considerava come un oggetto

21 Ott 2025 - 19:24

Le parlavo sempre, ero sempre in contatto con lei, le dicevo di denunciarlo, ma lei non lo faceva perché aveva paura, perché lui minacciava lei e la sua famiglia, era terrorizzata". Lo ha affermato in Procura Francesco, l'ex fidanzato di Pamela Genini e anche l'ultima persona che era al telefono con lei poco prima che Gianluca Soncin la uccidesse con più di 30 coltellate, a Milano.

Nella sua testimonianza, davanti ad investigatori e inquirenti, l'ex compagno, poi diventato amico, ha ricostruito tutti gli episodi di violenze e soprusi che la 29enne gli raccontava e che ha subito da Soncin per quasi un anno e mezzo. Tutti fatti che aveva già messo a verbale in una lunga deposizione dopo il femminicidio e dopo che era stato proprio lui a chiamare la polizia, che ha tentato di salvare la donna, uccisa una settimana fa nella sua abitazione.

Nella Bergamasca la camera ardente per Pamela Genini

1 di 12
© IPA
© IPA
© IPA

© IPA

© IPA

Il teste avrebbe fatto riferimento anche a quell'episodio del pestaggio a Cervia, a casa di lui, del 3 settembre, con la ragazza che poi il giorno dopo era andata all'ospedale di Seriate (Bergamo) per farsi curare un dito rotto, ma non aveva denunciato. E non era scattata la procedura del codice rosso, pur avendo parlato delle violenze ai medici. In generale, dalle testimonianze di questi due giorni di amici ed ex fidanzati è emersa la figura di una giovane vulnerabile, fragile, sola che viveva in un contesto fatto di "immagine e feste". E proprio ad una di queste feste aveva conosciuto Soncin, tramite amici.

Nel corso della sua deposizione l'ex fidanzato ha anche mostrato agli inquirenti i messaggi nel suo telefono per ricostruire i dialoghi con Pamela. Intanto, nelle indagini si sta ricostruendo, attraverso l'analisi delle immagini dei varchi autostradali, anche il percorso di Soncin quel giorno. Sarebbe arrivato appositamente a Milano per ammazzare la donna, che lui considerava come un oggetto e che, secondo gli inquirenti, doveva annientare perché non voleva stare più con lui. E lo ha fatto anche se gli agenti erano già arrivati sotto l'abitazione e stavano salendo le scale proprio in quegli istanti. Ha agito, secondo le indagini, con freddezza, lucidità e subito dopo l'omicidio, poi, ha detto che viveva in quella casa con lei, ma non era vero. E ciò per tentare di allontanare l'accusa di un delitto premeditato.

Alla Camera ardente di Pamela foto con ali d'angelo e fiori

 Per tutto il pomeriggio è stato un costante viavai di conoscenti e amici, che hanno portato un fiore e cercato di dare parole di conforto ai familiari di Pamela Genini. Il feretro della ventinovenne è in rovere bianco, sormontato da rose candide: tanti i fiori all'interno e all'esterno della casa del commiato (alcuni anche con il simbolo dell'infinito disegnato sulle nastrine), dove il Comune di Villa d'Almè ha anche predisposto un servizio con i volontari dell'Associazione nazionale carabinieri e della Protezione civile, oltre che della polizia locale.

Davanti alla porta della casa del Commiato l'annuncio di morte e del funerale con una foto di Pamela a cui sono state aggiunte ali d'angelo. La camera ardente sarà aperta anche mercoledì: venerdì mattina, alle 10,30, nella chiesa parrocchiale di Strozza, il paese della Valle Imagna dove Pamela era cresciuta. Inizialmente i funerali erano stati previsti per giovedì mattina, ma poi sono stati spostati di 24 ore perché giovedì è previsto forte maltempo.

Ti potrebbe interessare