ALTA TENSIONE

Ex Ilva, fabbrica occupata a Taranto e presidi a Genova: blocchi stradali e code in A10

Dopo le assemblee negli stabilimenti siderurgici sono scattate le proteste e le manifestazioni degli operai, che hanno avuto pesanti ripercussioni sulla viabilità. Il ministro Urso, su richiesta delle organizzazioni sindacali e degli enti locali, ha convocato un incontro per venerdì 28 novembre sul futuro dei siti del Nord Italia

20 Nov 2025 - 12:22

Cresce la tensione tra i lavoratori dell'ex Ilva, a Taranto e a Genova. Dopo le assemblee di giovedì mattina è scattata l'occupazione dello stabilimento siderurgico di Taranto e a Genova gli operai hanno organizzato presidi a oltranza e blocchi stradali, passando la notte in strada, fuori dallo stabilimento. I sindacati chiedono la riconvocazione immediata del tavolo a Palazzo Chigi. A Genova l'assemblea convocata si è velocemente trasformata in sciopero e la manifestazione ha causato forti ripercussioni sulla viabilità, con chilometri di coda sulla A10. Il ministro Urso ha convocato per venerdì 28 novembre un incontro sul futuro degli stabilimenti del Nord Italia.

Ex Ilva, fabbrica occupata e blocchi stradali a Taranto

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Taranto, stabilimento occupato e sciopero di 24 ore

 A Taranto è iniziata l'occupazione da parte dei lavoratori. Al grido "vergogna, vergogna", gli operai chiamano in causa governo e commissari, chiedendo la revoca del piano presentato e garanzie certe su decarbonizzazione, futuro produttivo e occupazionale, oltre alla riconvocazione immediata del tavolo a Palazzo Chigi. Proclamato uno sciopero di 24 ore, che non si esclude possa prolungarsi. Bloccata la statale Appia all'altezza del siderurgico, con disagi alla circolazione e lunghe code. 

Presidi a Genova, code in A10

 Anche a Genova la protesta non si ferma, con presidi degli operai e l'occupazione dello stabilimento a Genova Cornigliano. La manifestazione dei lavoratori ha pesanti ripercussioni sulla viabilità, con chilometri di coda sulla A10 e sulla A7. Nella tarda serata di mercoledì è arrivata Silvia Salis, sindaco della città, dopo aver scritto al ministro Urso per chiedere la convocazione di un tavolo urgente sulla vertenza genovese. 

Bombardieri: il lavoro di Urso sta portando alla chiusura dell'Ilva

 "Il lavoro fatto dal ministro Urso sta portando l'Ilva alla chiusura - ha detto il segretario della Uil Pier Paolo Bombardieri -. E' più di un anno che ci racconta che c'è qualche investitore interessato, ma oggi non c'è nessuno interessato, oggi non c'è nulla. Quello che è successo l'altra sera nell'incontro decreta la chiusura dell'Ilva. Le proposte che noi abbiamo fatto sono sul tavolo. Quando si dice di utilizzare la formazione, chiediamo: la formazione per fare che cosa, per smontare l'Ilva o fare l'acciaio? Questo non è chiaro". 

Salis: "Salvare un sito che dà lavoro a mille persone"

 Dal presidio degli operai di Cornigliano, il sindaco Silvia Salis afferma: "Serve che il governo ascolti tutti i siti coinvolti. Ne va dei mille lavoratori di Genova che rischiano di non avere più il loro lavoro, e tutti gli italiani. Come amministratori possiamo solo fare pressione politica per portare le istanze di un territorio che senza la sua siderurgia perde non solo posti di lavoro, stipendi, risorse per mille famiglie, perde pure una storia".

Urso convoca tavolo su siti ex Ilva del Nord Italia

 Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, su richiesta delle organizzazioni sindacali e degli enti locali, ha convocato per venerdì 28 novembre, alle 15.30 a Palazzo Piacentini, un incontro sul futuro degli stabilimenti del Nord Italia dell'ex Ilva con i rappresentanti dei lavoratori e dei territori interessati. La riunione, viene spiegato, riguarderà i siti di Genova-Cornigliano (Liguria), Novi Ligure e Racconigi (Piemonte), "con l'obiettivo di aggiornare le parti anche alla luce del piano di manutenzione degli impianti e di formazione dei lavoratori presentato dai Commissari nel corso dell'ultima riunione del Tavolo Ilva a Palazzo Chigi".

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