La Protesta degli operai

Ex Ilva, mobilitazione a Genova: stabilimento occupato e corteo

Lo stabilimento di Cornigliano diventa centro della mobilitazione dei lavoratori dopo l'annuncio dell'aumento della cassa integrazione. I sindacati parlano di mille posti a rischio

19 Nov 2025 - 11:09
 © Ansa

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E' durata solo pochi minuti l'assemblea dei lavoratori dell'ex Ilva a Genova, lasciando spazio alla decisione di occupare lo stabilimento di Cornigliano e avviare una mobilitazione immediata contro il blocco degli impianti del Nord. La protesta è proseguita con un corteo diretto alla stazione di Genova Cornigliano, dove gli operai hanno annunciato un presidio a oltranza. I sindacati denunciano che in città potrebbero essere a rischio circa mille posti di lavoro, mentre resta incerto l'impatto dell'aumento della cassa integrazione straordinaria fino a 6mila unità previsto per il gruppo.

L'assemblea e l'occupazione dello stabilimento di Cornigliano

 La mobilitazione ha preso forma al termine di un'assemblea molto breve, convocata allo scopo di aggiornare i lavoratori sullo stato della vertenza e sulle ricadute dei piani di riorganizzazione. La decisione di occupare lo stabilimento è maturata rapidamente, sostenuta dalla volontà di dare un segnale forte rispetto all'ipotesi di un blocco degli impianti. I lavoratori hanno dichiarato la necessità di mantenere alta l'attenzione su una situazione considerata critica, temendo che la riduzione delle attività possa incidere in modo diretto e immediato sui livelli occupazionali.

La protesta: il corteo e il presidio alla stazione

 Dopo l'occupazione simbolica dello stabilimento, la mobilitazione si è spostata all'esterno, trasformandosi in un corteo che ha raggiunto la stazione ferroviaria di Genova Cornigliano. Qui è stato organizzato un presidio permanente, con l'obiettivo di mantenere viva la protesta e coinvolgere istituzioni e cittadinanza. La scelta di un luogo pubblico e molto frequentato è parte di una strategia sindacale che punta a garantire visibilità alla vertenza e a sollecitare risposte concrete dai soggetti coinvolti nella gestione della crisi industriale.

I timori dei sindacati: mille posti di lavoro in bilico

 I sindacati valutano come estremamente preoccupante il quadro prospettato dai piani di riorganizzazione, in particolare la previsione di un incremento della cassa integrazione straordinaria fino a 6mila lavoratori complessivi. Secondo le sigle sindacali, a Genova sarebbero circa mille i posti potenzialmente a rischio, un numero significativo per uno stabilimento che rappresenta uno dei poli industriali più rilevanti della città. Le organizzazioni dei lavoratori chiedono trasparenza, un confronto costante e garanzie certe sul futuro del sito, sottolineando come l'assenza di un piano industriale chiaro generi uno scenario di instabilità crescente.

Commissari: "Nessun aumento Cig, proposta formazione 1.550 lavoratori"

 Come comunicato nel corso dell'incontro tenutosi ieri a Palazzo Chigi, alla presenza dei Commissari e dei rappresentanti del Governo, non è previsto alcun aumento del numero di lavoratori in Cassa Integrazione rispetto alle attuali 4.450 unità. Qualsiasi affermazione relativa a un'estensione della Cassa di ulteriori 1.550 lavoratori è priva di fondamento". È quanto affermano in una nota i Commissari Straordinari di Acciaierie d'Italia, aggiungendo che "la posizione è stata ribadita più volte durante la riunione e riportata nel comunicato ufficiale diffuso ieri da Palazzo Chigi, nel quale si conferma che 'non ci sarà un'estensione ulteriore della Cassa integrazione, accogliendo così la principale richiesta avanzata dagli stessi sindacati nel corso del precedente tavolo'". "I 1.550 lavoratori citati in alcune ricostruzioni saranno coinvolti esclusivamente in un programma di formazione e riqualificazione, previsto in concomitanza con gli interventi di manutenzione programmati sugli impianti", conclude la nota.