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Emergenza coronavirus, chi "passeggia" e mente sull'autocertificazione rischia fino a 12 anni di carcere

Il ministro Lamorgese invita i prefetti e il capo della polizia ad essere più rigorosi nei controlli. E nei prossimi giorni le norme potrebbero inasprirsi

Gente in strada a Milano: tra anziani, corridori e irriducibili della passeggiata

Il ministro dell'Interno ha dato un giro di vite: troppe persone in strada nonostante il divieto emanato con l'emergenza coronavirus, ora le forze dell'ordine devono sanzionare di più. E le norme diventano ancora più pesanti visto che col nuovo modello di autocertificazione si deve dichiarare di non essere malati e/o in quarantena. Chi mente potrebbe essere denunciato per reato contro la salute pubblica e rischiare fino a 12 anni di carcere.

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"Siamo pronti a nuove scelte coraggiose per fermare il virus", aveva detto il ministro Lamorgese alcuni giorni fa. E queste scelte potrebbero comprendere sanzioni più pesanti per i troppi passeggiatori, corridori e amici dei cani che si trovano in giro per le strade italiane nonostante il decreto che invita le persone a rimanere in casa. L'emergenza coronavirus non è stata compresa, evidentemente, da tutti. I governatori delle Regioni più colpite denunciano da giorni che la gente in giro è ancora tanta. In Lombardia, analizzando il dato dei cellulari, si è visto che almeno il 40% degli abitanti è ancora in movimento.

 

Ecco perché è stata emanata una nuova autocertificazione, il documento che serve per poter dichiarare alle forze dell'ordine il motivo "urgente" per il quale ci si trova in strada. Nel nuovo modello è presente la voce in cui la persona fermata deve dichiarare di "non essere in quarantena". Questa dicitura implica che, se fosse una dichiarazione fasulla, il compilante rischierebbe una denuncia per reato contro la salute pubblica e rischierebbe fino a 12 anni di galera. 

 

Coronavirus, a Milano montagnetta di San Siro e Martesana affollati nonostante i divieti

 

Il tempo dell'indulgenza è dunque finito. Lamorgese ha inviato nuove direttive ai prefetti e al capo della polizia, Franco Gabrielli. Bisogna fare più controlli e soprattutto emanare più sanzioni. Già lunedì scorso a fronte di 170mila controlli erano state emanate 8mila sanzioni. A questi si aggiungono i 97mila esercizi commerciali controllati con 217 denunce e 22 sospensioni di licenza. E non finisce qui, nei prossimi giorni le regole potrebbero subire un nuovo giro di vite.

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