Qualcuno dice che forse questa tragedia poteva essere evitata, ma il sindaco: "Nulla era mai emerso che lasciasse presagire quanto accaduto". Nel passato dell'uomo una lunga depressione
© Ansa
Non c'erano denunce legate alla famiglia di Salvatore Ocone, l'agricoltore di 58 anni che avrebbe ucciso la moglie e il figlio e ridotto in fin di vita la figlia 16enne. Ma tra gli abitanti di Paupisi (Benevento), tra chi conosceva quella coppia e i ragazzi, c'è chi sussurra che forse questa tragedia poteva essere evitata, chi parla delle urla che spesso si sentivano provenire da quella casa, una villetta a due piani in frazione Frasso. E chi ricorda la depressione che qualche tempo fa aveva colpito il 58enne. Sembrava che l'uomo si fosse ripreso ed era stata proprio Elisa ad aiutarlo a uscire da quella brutta malattia, lei che si occupava della casa e dei figli e che a volte aiutava anche il marito nel lavoro dei campi.
Il racconto del dietro le quinte di questa famiglia apparentemente tranquilla si legge sulla "Repubblica", che racconta di una persona, forse un vicino (vuole restare anonimo), che dice che le urla della donna si sentivano ogni settimana nelle strade vicine all'abitazione dell'orrore.
Insomma, da quello che filtra dalle voci di paese sembra che molti fossero a conoscenza di una situazione difficile tra quelle mura, ma che nessuno parlasse. In effetti le "fonti" ufficiali parlano di una famiglia tranquilla, che non aveva mai dato segnali di preoccupazione. "Nulla era mai emerso che potesse lasciare presagire la tragedia, non c'erano stati mai interventi dei servizi sociali", assicura infatti il sindaco Salvatore Coletta.
Anche il comandante provinciale dei carabinieri, Enrico Calandro, chiarisce che "non ci risultano dissidi, né violenze di alcun genere, all'interno della coppia". E aggiunge: "Vi invito a non diffondere notizie fuorvianti. Se dovessero esserci elementi o sospetti, vanno riferiti alle autorità". Anche il parroco, don Cosimo Iadanza, non sospettava nulla, anzi dice che in parrocchia erano tutti pronti a festeggiare, il 19 ottobre, le nozze d'argento della coppia. E parla di Salvatore come di "un lavoratore, anche se in passato aveva sofferto di una depressione da cui era guarito". In paese dicono che, all'epoca della malattia, Ocone andava proprio in chiesa a rifugiarsi quando aveva le sue crisi. E comunque non aveva mai fatto del male a nessuno.
Ora resta da capire cosa sia successo in quella casa. Elisa e il figlio Cosimo, 15 anni, sono morti. La figlia 16enne studentessa all'istituto alberghiero in un comune vicino, è grave in ospedale. Il padre ha ammesso il duplice omicidio. E gli inquirenti vogliono vederci chiaro e capire i motivi di questa orribile violenza.