IN VISTA DELLE AUTOPSIE

Disastro della funivia del Faito, indagati quattro dirigenti e dipendenti Eav

Si tratta di un atto dovuto per permettere la nomina di consulenti di parte in vista anche dell'esecuzione dell'autopsia sui corpi delle vittime

22 Apr 2025 - 21:25

La procura di Torre Annunziata, in vista del conferimento dell'esame autoptico sulle salme delle quattro vittime del disastro della funivia del Monte Faito, ha iscritto quattro persone nel registro degli indagati. Si tratta di dirigenti e dipendenti dell'Eav, l'ente gestore dell'impianto dove giovedì scorso si è verificata la tragedia. Gli indagati sono il responsabile esercizio e manutenzione della funivia, Marco Imparato, il direttore generale Pasquale Sposito, e due dipendenti dell'ente, Giancarlo Gattuso e Pasquale di Pace.

Si tratta di un atto dovuto per permettere la nomina di consulenti di parte in vista anche dell'esecuzione dell'autopsia sui corpi delle vittime, che dovrebbe essere svolta il 24 aprile.

La Procura ha ipotizzato i reati di disastro e omicidio colposo, oltre a lesioni colpose in riferimento al 23enne arabo con passaporto israeliano rimasto ferito e ancora ricoverato all'Ospedale del Mare di Napoli.

Funivia precipitata, i soccorsi resi difficili dalla vegetazione molto fitta

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La tregedia della funivia del Monte Faito: cosa è successo

 Il 17 aprile, mentre cercavano di raggiungere la cima del Monte Faito in funivia, sono morti Janan Suliman, turista israelo-palestinese di 25 anni, i coniugi inglesi Elaine Margaret e Derek Winn, di 58 e 65 anni, anche loro turisti, e il macchinista dell'ente gestore dell'impianto Carmine Parlato, di 59 anni. Thabet Suliman, 23 anni, fratello di Janan, rimasto gravemente ferito alle gambe, è ricoverato ancora in gravissime condizioni. I familiari dei due ragazzi, assistiti dall'avvocato Hillary Sedu, hanno chiesto che vengano individuate le responsabilità per quanto accaduto. Al momento non è ancora chiara la causa della tragedia. La cabina precipitata era ancora agganciata al cavo quando è caduta, dunque l'attenzione degli inquirenti si dovrà inevitabilmente focalizzare proprio sulla fune d'acciaio e sull'inefficacia dei freni che, a differenza della cabina a valle, non hanno bloccato la corsa a ritroso del veicolo.

Nuovi sopralluoghi, restano i dubbi su cavo e freni

 Proprio per fare chiarezza, mercoledì ci sarà un nuovo sopralluogo dei consulenti della Procura, dei magistrati, della polizia e degli uomini del soccorso alpino. Gli investigatori e i tecnici effettueranno ispezioni sul luogo dove è stata trovata la cabina e poi si sposteranno anche altrove, lungo il percorso. Sulla vegetazione circostante la stazione del Monte Faito, dove i turisti erano diretti, sono evidenti i segni del maltempo che ha abbattuto alberi, anche se l'ipotesi che a causare la tragedia possa essere stato il maltempo è stata ritenuta poco credibile anche dalla stessa Eav. Restano i dubbi sul cavo e sull'efficacia dei freni, che dovranno essere fugati dagli accertamenti tecnici. Poi c'è il capitolo manutenzione, anche quella settimanale: un'ispezione doveva essere eseguita il giorno precedente il disastro. Anche la celerità con la quale è stato lanciato l'allarme figura tra gli aspetti da verificare.

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