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Coronavirus, ancora denunce: dal vicesindaco runner al barbiere al lavoro

Da Nord a Sud del Paese, sono ancora molti i cittadini che non rispettano le norme anti-contagio

Nonostante le misure di restrizione, prolungate dal premier Conte fino al 13 aprile, e il pericolo del contagio da coronavirus, sono ancora numerosi i cittadini che violano la quarantena, mettendo in pericolo sé stessi e il resto della popolazione. Si va dal vicesindaco sorpreso a fare jogging a trenta chilometri da casa, al barbiere che svolgeva la propria attività. Solo ieri, mercoledì 1° aprile, sono state 246.365 le persone controllate dalle forze dell'ordine e, di queste, 7.080 sono state sanzionate e 113 denunciate.

Macerata, il vicesindaco runner Giovanni Ciarlantini, il vicesindaco di Caldarola, un paesino del Maceratese, è stato sorpreso a fare footing per 30 km e multato dai carabinieri per 560 euro, si dimette. Nei giorni scorsi il primo cittadino Luca Giuseppetti aveva invitato i concittadini, anche in un duro videomessaggio su Fb, a rispettare le misure di limitazione agli spostamenti disposte dal governo nell'emergenza Covid-19. "Vedo troppa gente in giro - aveva detto -. C'è gente che va al supermercato anche due volte al giorno. Mi sono rotto le p... dovete stare a casa". Mentre correva, Ciarlantini non aveva neanche disattivato una app che registra le corse con pubblicazione involontaria su Fb. A nulla è valso il tentativo di giustificarsi dicendo che, essendo allenatore di calcio, doveva mantenersi in forma. Dopo la multa, si è dimesso, dicendosi dispiaciuto e ha chiesto scusa alla cittadinanza.

 

Napoli, barbiere al lavoro I carabinieri hanno multato a Caivano (Napoli) un barbiere di 31 anni che svolgeva la propria attività. I militari hanno trovato nel locale tre persone, che sono state sanzionate insieme al titolare.

 

"Mamma ha il coronavirus", ma è un trucco per saltare la fila Ad Acerra, in provincia di Napoli, c'è chi addirittura ha sfruttato l'emergenza sanitaria per saltare la fila all'ufficio postale. Una donna di 57 anni è entrata nella sede delle Poste, ma non volendo aspettare il proprio turno, ha sostenuto ad alta voce di dover ritirare la pensione della madre allettata "perché malata di coronavirus". L'affermazione ha scatenato il panico tra i presenti, che hanno cominciato ad uscire. Nella sede erano presenti anche due agenti della polizia municipale che, dopo i dovuti accertamenti, hanno scoperto che nessuno dei familiari della donna è contagiato, né in attesa di tampone. La donna e' stata denunciata per procurato allarme.

 

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