A "Quarta Repubblica" l'analisi dello scrittore Luigi Bisignani
© Da video
È quasi tutto pronto per il 7 maggio, giorno in cui i 133 cardinali elettori si riuniranno nella Cappella Sistina. E, dopo la chiusura delle porte con la frase "extra omnes" ("fuori tutti"), inizierà il Conclave che porterà all'elezione del nuovo Papa. Lo scrittore italiano Luigi Bisignani, ospite del programma "Quarta Repubblica", illustra e analizza i retroscena e le divisioni all'interno della Chiesa. Sono proprio queste componenti e queste correnti che avranno un certo peso nell'elezione del prossimo Pontefice.
Mentre le porte della Cappella Sestina si stanno per chiudere, in occasione del Conclave, le varie correnti all'interno della Chiesa si stanno riorganizzando per sostenere i loro candidati ideali. "I più potenti, i più ricchi sono gli americani dei cavalieri di Colombo e hanno due cardinali di riferimento: Raymond Leo Burke, grande oppositore di Papa Bergoglio e Timothy Dolan, grande amico di Donald Trump. Entrambi vogliono un Pontefice che guardi a Trump e non a Xi Jinping", spiega Luigi Bisignani ai microfoni del programma di Rete 4. E prosegue: "L'Opus Dei, un'organizzazione nei gangli dei poteri mondiali assicurativi e mondiali, punta sul cardinale Robert Sarah della Guinea che sarebbe il primo Papa nero".
Lo scrittore italiano prosegue con la sua analisi e racconta: "Ci sono poi i legionari di Cristo, fondati da Marcial Maciel Degollado che è stato travolto da scandali sessuali di inaudita violenza. Loro puntano sul cardinale Kevin Joseph Farrell, quello che ha annunciato al mondo la morte di Papa Francesco. Per quanto riguarda i folocolarini, l'unico movimento che Bergoglio durante il suo pontificato non ha mortificato, loro puntano su Óscar Rodríguez Maradiaga, grande sponsor dell'elezione di Papa Francesco". Ad avere un peso all'interno del Conclave è anche la cosiddetta "Onu di Trastevere" che è Sant'Egidio. "Fondata da Andrea Riccardi nel 1968 è una potenza e punta tutto su Matteo Zuppi e nel taschino ha anche il cardinale Fridolin Ambongo Besungu", spiega sempre Luigi Bisignani. E aggiunge: "Comunione e Liberazione, nata negli anni '50 per iniziativa di Don Luigi Giussani, tira fuori un asso nella manica e sceglie il più pop di tutti: il filippino Luis Antonio Tagle. Cammino neocatecumenale e Santo Sepolcro, invece, sono la grande trazione della Chiesa e puntano su due cardinali: l'arcivescovo di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e il cardinale Fernando Filoni, nunzio apostolico a Bagdad".
"Tutti questi movimenti, comunque, sarebbero felici se diventasse Papa Pietro Parolin, spinto soprattutto dai cardinali bergogliani, un po' disorientati in questa Roma tra fake news e notizie di ogni genere. Lui può diventare Papa, però, solo se viene eletto entro le prime quattro votazioni, altrimenti rischia di diventare una Santa lotteria", conclude lo scrittore italiano.