Conclave, fumata nera nella prima votazione: non c'è ancora il Papa
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La riunione elettiva è iniziata ufficialmente dopo la pronuncia del "fuori tutti" ("l'extra omnes") ed è durata oltre tre ore. Giovedì previste 4 votazioni per eleggere il successore di Francesco
Prima fumata nera al Conclave nella Cappella Sistina in Vaticano, dove i 133 cardinali elettori si sono riuniti per oltre tre ore per eleggere il nuovo Papa. Non c'è, quindi, ancora una intesa per il nuovo Pontefice. La prima riunione è iniziata intorno alle 17:30, dopo la chiusura delle porte con la frase rituale "extra omnes" ("fuori tutti"), e alle 21:00 è cominciato a uscire il fumo nero dal comignolo montato sopra la Cappella Sistina. Il ritardo, rispetto all'orario ipotizzato, è stato di quasi 2 ore. A pesare sarebbero state una serie di concause: in primis la lunghezza della meditazione tenuta dal cardinale Raniero Cantalamessa, durata 45 minuti, ma anche il fatto che i porporati, oltre a essere diciotto in più rispetto al 2013, nella maggior parte sono neofiti e diversi di loro non parlano italiano. Come reso noto da Vatican News, 45mila fedeli hanno atteso l'esito in piazza San Pietro. La prossima fumata è prevista nella giornata di giovedì, quando le votazioni inizieranno a essere quattro: due alla mattina (la prima alle 9:15) e due nel pomeriggio. Nell'omelia durante la messa in San Pietro Pro eligendo Romano Pontifice, il cardinale decano Giovanni Battista Re ha detto: "Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali".
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Le votazioni per scegliere il 267esimo Papa riprenderanno giovedì. In mattinata, i cardinali elettori si ritroveranno prima delle 8 nel Palazzo Apostolico, per celebrare Messa e Lodi nella Cappella Paolina. A seguire si ritireranno alle 9:15 in Sistina per recitare l'Ora media e procedere poi alle prime due votazioni. Poi il ritorno a Santa Marta con il pranzo in programma intorno alle 12:30. Alle 15:45 la nuova partenza verso il Palazzo apostolico, quindi alle 16:30 il ritiro in Sistina con altre due votazioni e al termine (intorno alle 19:30, salvo imprevisti come capitato oggi) la celebrazione dei Vespri. Due sono le fumate previste nelle diverse giornate: una a fine mattinata, una la sera, ovvero al termine di entrambe le votazioni del mattino e del pomeriggio. A meno che il nuovo Papa non venga eletto alla prima delle due votazioni previste di mattina e di pomeriggio: in quel caso la fumata sarà anticipata attorno alle 10:30 se si raggiungerà l'intesa in mattinata o intorno alle 17:30 se sarà necessaria anche la prima votazione nel pomeriggio.
Rispetto al conclave del 2013, iniziato alla stessa ora di quest'anno, la prima fumata è arrivata un'ora e venti dopo. A pesare, secondo quanto si apprende, sarebbero state una serie di concause: in primis la lunghezza della meditazione tenuta dal cardinale Raniero Cantalamessa, durata 45 minuti, ma anche il fatto che i porporati, oltre a essere diciotto in più rispetto al 2013, nella maggior parte sono neofiti e diversi di loro non parlano italiano. Quindi le operazioni di voto hanno preso decisamente più tempo.
Dopo la prima votazione senza esito i cardinali si ritroveranno domani mattina per 2 scrutini. Due le ipotesi di fumata: la prima alle 10.30 e la seconda alle 12. La fumata delle 10.30 uscirà solo in caso di elezione del Papa.
La prima fumata del Conclave 2025 è arrivata alle 21 del 7 maggio 2025. Il ritardo, rispetto all'orario ipotizzato, è di quasi 2 ore. Rispetto all'ultimo Conclave che elesse Papa Francesco un'ora e 20 minuti in più di ritardo. Nel 2013, infatti, la prima fumata arrivò alle 19:41 con 41 minuti di ritardo. Difficile fare paragoni considerato che ci sono più cardinali elettori o fare ipotesi sui motivi del ritardo.
Prima fumata nera al Conclave nella Cappella Sistina in Vaticano, dove i cardinali sono riuniti da oggi pomeriggio per eleggere il nuovo Papa. Non c'è, quindi, ancora una intesa per il nuovo Pontefice. Una nuova fumata è prevista nella giornata di domani quando le votazioni inizieranno ad essere quattro. Due alla mattina e due nel pomeriggio.
"In 45mila a Piazza San Pietro attendono la fumata". Lo scrive Vatican News sul proprio profilo X aggiungendo gli hashtag #conclave e #fumata.
Sono già oltre 30mila le persone che hanno raggiunto piazza San Pietro per assistere alla prima fumata del Conclave. Il flusso di fedeli è in costante aumento.
Il maestro delle cerimonie, monsignor Diego Ravelli, ha chiuso la porta della Cappella Sistina dando così ufficialmente il via al Conclave per l'elezione del 267° Papa.
Con la frase "extra omnes" pronunciato dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, prende ufficialmente il via il Conclave per eleggere il 267° Papa. Tutti gli astanti non chiamati al voto hanno lasciato la Cappella Sistina, all'interno della quale sono rimasti solo i cardinali elettori, lo stesso maestro e l'ecclesiastico incaricato di tenere l'ultima meditazione prima delle votazioni, il cardinale Raniero Cantalamessa. Una volta usciti tutti, il maestro chiude la porta d'accesso. Al termine della meditazione, anche il maestro e il cardinale Cantalamessa lasciano la cappella Sistina e si avviano le operazioni di voto.
L'ultimo adempimento prima di votare il nuovo Pontefice per i cardinali elettori riuniti in Sistina è quello del giuramento con i porporati che singolarmente, toccando il Vangelo, leggono e pronunciano la formula. Come stabilito dalla Costituzione apostolica, il maestro delle Celebrazioni Liturgiche pontificie monsignor Diego Ravelli, dopo il giuramento, pronuncia l'"Extra omnes", il "fuori tutti", con cui tutti coloro che non sono chiamati al voto devono lasciare la Cappella Sistina. Al suo interno resteranno solo lo stesso Ravelli e l'ecclesiastico che dovrà tenere la seconda delle meditazioni ai cardinali elettori, cioè il cardinale Raniero Cantalamessa.
I cardinali elettori sono arrivati nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico. Da qui prende il via la processione verso la Cappella Sistina nella quale, dopo l'Extra Omnes, comincerà il Conclave per l'elezione del nuovo Papa.
"Auguri... e doppi": così il cardinale decano Giovanni Battista Re ha detto al cardinale Pietro Parolin durante lo scambio della pace nella messa. Grandi abbracci, ben oltre il semplice segno liturgico, e grandi sorrisi tra i due.
È terminata nella basilica di San Pietro la messa 'Pro eligendo Romano Pontifice', la celebrazione presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re, con la quale tradizionalmente si invoca lo Spirito Santo per il conclave che comincerà oggi pomeriggio.
Sono oltre cinquemila i fedeli nella basilica di San Pietro che sono presenti alla messa pro eligendo, presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re. È la stima dei media vaticani. Molta gente sta seguendo la funzione, che precede l'ingresso in conclave dei cardinali di oggi pomeriggio, anche in Piazza San Pietro, attraverso i maxischermi, nonostante l'alternarsi di sole e pioggia.
"Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali, senza i quali la convivenza umana non sarà migliore né portatrice di bene per le future generazioni". Lo ha detto il cardinale decano Giovanni Battista Re a conclusione dell'omelia della messa 'Pro eligendo Romano Pontifice', concelebrata nella Basilica si San Pietro con i cardinali elettori che partecipano al Conclave. "La Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, intervenga con la sua materna intercessione, perché lo Spirito Santo illumini le menti dei Cardinali elettori e li renda concordi nell'elezione del Papa di cui ha bisogno il nostro tempo", ha aggiunto.
I cardinali, sia quelli che partecipato al Conclave sia i non elettori, sono nella Basilica di San Pietro, dove viene celebrata la messa "Pro eligendo Romano Pontifice". La messa è concelebrata dai cardinali elettori e presieduta dal decano del Collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re. Stamane, i porporati che ancora non l'avevano fatto, hanno completato la sistemazione nelle proprie stanze nella residenza di Casa Santa Marta o nell'adiacente Santa Marta Vecchia, dove alloggeranno in questi giorni di Conclave. Questo pomeriggio alle 16:20, nella Prima Loggia del Palazzo apostolico vaticano, con la processione degli elettori dalla Cappella Paolina alla Sistina inizieranno le operazioni preliminari del Conclave, cui seguirà l'eventuale prima votazione e, nel tardo pomeriggio, la prima fumata.
La soglia per eleggere il Papa non è mai stata così alta. Il quorum di due terzi è infatti pari a 89 voti. Il favorito, al momento, è il cardinale Pietro Parolin. Si dice infatti che possa già contare su un consenso teorico di una cinquantina di voti. Inoltre, il segretario di Stato di Francesco presiederà le operazioni nella Sistina in quanto Decano del Conclave. Il suo nome è quello che ricorre più spesso nei conciliaboli, oltre a quelli del patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e del filippino Luis Antonio Tagle.
Alle 10 ci sarà la Missa proeligendo Romano Pontifice, celebrata nella basilica di San Pietro dal Decano Giovanni Battista Re. Dopo pranzo, i cardinali elettori si muoveranno dall'albergo vaticano per raggiungere la Cappella Paolina per la processione che dalle 16:30 li porterà nella Sistina, "invocando col canto del Veni Creator l'assistenza dello Spirito Santo". Dopo la chiusura delle porte con la frase "extra omnes", "fuori tutti", inizierà il Conclave.
Alle 16:30 i cardinali si riuniranno per l'elezione del nuovo Papa dopo la morte di Francesco. Nella giornata di oggi è prevista una sola fumata, da domani due al giorno: una a fine mattino, l'altra a fine pomeriggio salvo che alla prima votazione ci sia già il nome del nuovo Pontefice. Come noto, la fumata nera indica che non è stata raggiunta la maggioranza, mentre la fumata bianca che è stato eletto il nuovo vescovo di Roma.