Il docente accusato di molestie sessuali nei confronti delle allieve "era stato già oggetto di sospensione cautelare motivo per cui è allontanato dalle aule scolastiche già da diverso tempo", rende noto il provveditorato
© ansa
Studentesse liceali, bendate e in bikini, costrette a "giochi" equivoci degenerati in abusi e violenze ma presentati come "formazione didattica". I carabinieri di Civitavecchia hanno dato esecuzione a un'ordinanza emessa dal gip di Civitavecchia, su richiesta della Procura, che dispone misure cautelari (una degli arresti domiciliari e tre dell'obbligo di dimora), nei confronti di quattro insegnanti accusati, a vario titolo, di violenza sessuale su minore e di induzione indebita a dare o promettere "vantaggi".
L'indagine trae origine da una denuncia presentata a gennaio 2025 da un'allieva di un istituto scolastico superiore del territorio, che riferiva di comportamenti molesti e atti di natura sessuale da parte di un suo professore. Il docente, un 40enne originario di Frosinone, docente di matematica e vicepreside, è stato sottoposto ai domiciliari. "Il prof mi ha bendato e poi sono iniziate le molestie", si legge agli atti in riferimento a un episodio. Le dichiarazioni della giovane sono state successivamente corroborate dalle testimonianze di altre sei studentesse che hanno riferito condotte analoghe e ricorrenti riconducibili allo stesso soggetto. Il docente arrestato "era stato già oggetto di sospensione cautelare motivo per cui è allontanato dalle aule scolastiche già da diverso tempo", assicura il provveditorato.
Le indagini hanno avuto luogo tra gennaio e aprile e hanno permesso di raccogliere gravi elementi a carico del professore. Nello specifico, l'insegnante è accusato di essersi improvvisato istruttore di arti marziali palpeggiando le zone intime di una studentessa. Le indagini hanno inoltre consentito di ipotizzare le condotte omissive di altri tre insegnanti, residenti tra Civitavecchia e Tarquinia, gravemente sospettati di non essere intervenuti mentre il loro collega compiva atti sessualmente espliciti nei confronti di una studentessa nel corso di una gita scolastica. Sono stati inoltre raccolti gravi indizi circa condotte verbalmente moleste da parte dell'indagato nei confronti delle studentesse all'interno dell'istituto scolastico.
Al centro dell'inchiesta, dunque, un professore, che, nel tempo, avrebbe avvicinato un gruppo di studentesse per coinvolgerle in attività inappropriate, degenerate in abusi e violenze, a volte addirittura presentate come "formazione didattica". Al momento, due gli episodi contestati al 40enne e, per condotte omissive, agli altri tre professori, indiziati di non essere intervenuti mentre il loro collega compiva atti espliciti.
Il tutto sarebbe iniziato l'estate scorsa, durante un campeggio estivo a Orbetello, in Toscana. Alla gita una cerchia ristretta di studentesse che, secondo il vicepreside, lì presente con due colleghe, avevano necessità di socializzare. Già la prima sera si sarebbe consumata la violenza. "Eravamo in campeggio, tutte in bikini, ero bendata, sdraiata sul tavolo e stavo partecipando a un gioco: dovevo indovinare cosa mi stavano spalmando addosso. Solo al termine del gioco ho saputo che quando era arrivato il turno del prof, lui ne aveva approfittato per toccarmi glutei e gambe con un mix di dentifricio e terra".
"Gli altri docenti presenti hanno minimizzato la vicenda, ripetendo che si trattava di un gioco - spiega a Il Messaggero il legale della famiglia della vittima. - Ma la ragazza, grazie all'aiuto dei genitori, è riuscita a capire cosa era accaduto e ha presentato denuncia a dicembre". Quella sera, in campeggio, come ricostruito dalle indagini, tutte le studentesse erano in costume da bagno.
A gennaio, poi, una seconda denuncia per un altro episodio. Durante le vacanze di Natale lo stesso docente aveva organizzato un "contest" a casa sua, promettendo alle vincitrici il posto assicurato al prossimo campeggio estivo. Anche quella volta alle studentesse era stato chiesto di presentarsi in costume da bagno. Il gioco aveva come protagonista proprio il docente. Stavolta era lui bendato e, nascosti tra gli indumenti, aveva dei bigliettini che le alunne dovevano trovare. La denunciante aveva così riferito di una situazione di disagio e imbarazzo.
Non ci sarebbero solo questi due episodi finora denunciati, che risultano legati ad attività extrascolastiche. Nel corso dell'inchiesta è stato tratteggiato "un sistema di comportamento sistematico da parte del docente attraverso chat, foto, video delle studentesse". Messaggi privati da lui inviati alle studentesse di questo tenore: "Ti vorrei vivere".
I carabinieri hanno ascoltato a tal proposito alunni e insegnanti: la vicenda ricostruita presenta ancora punti oscuri su quanto avveniva in classe. Qui, durante le lezioni, con la scusa di organizzare giochi interattivi sempre al fine di aiutare i ragazzi a conoscersi, l'indagato potrebbe averne ulteriormente approfittato.
Il docente accusato a Civitavecchia di molestie sessuali nei confronti di studentesse "era stato già oggetto di sospensione cautelare motivo per cui è allontanato dalle aule scolastiche già da diverso tempo". Per la precisione, già dal rientro in classe dopo le Feste, con la vicenda giudiziaria in corso. Gli "altri docenti coinvolti sono stati interessati da procedimenti disciplinari proprio in conseguenza delle rispettive responsabilità penali in corso di accertamento da parte dell'Autorità giudiziaria". Lo ha reso noto la direttrice generale dell'Ufficio scolastico regionale del Lazio Anna Paola Sabatini.