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Incidente ferroviario Brandizzo, tre alert inascoltati: "Fermi, deve passare un treno" | Il tecnico indagato è "distrutto"

La Procura indaga sul nullaosta mancante. Attesi gli interrogatori di Antonio Massa e Andrea Girardin Gibin. Salvini: "Errore inaccettabile"

Tre avvertimenti inascoltati.

I magistrati di Ivrea avrebbero accertato che per tre volte erano stati lanciati alert affinché gli operai travolti da un convoglio a Brandizzo non andassero sui binari. Se ascoltati, avrebbero impedito la morte delle cinque persone investite sulla linea Milano-Torino. I due indagati per l'incidente, Antonio Massa e Andrea Girardin Gibin, saranno interrogati nei prossimi giorni. Massa, 46 anni di Grugliasco, l'addetto di Rfi al cantiere, il cosiddetto "scorta-ditta", è stato il primo a finire nel registro degli indagati. "E' un uomo distrutto", sottolineano negli uffici della procura di Ivrea. Il ministro Salvini: "Errore inaccettabile".

 

All'esame tre telefonate

 Si indaga, in particolare, sulle ultime comunicazioni: agli atti ci sono tre telefonate tra Massa e la dirigente movimento di Chivasso, che certificherebbero l'assenza del nulla osta per l'avvio del cantiere sui binari. Gli avvertimenti a "non procedere con i lavori" sarebbero avvenuti nell’arco di 26 minuti.

 

Fotogallery - Operai travolti da un locomotore a Brandizzo (Torino), chi sono le vittime

 

La prima telefonata avviene tra le 23.26 e le 23.29. Massa chiede: "Possiamo cominciare?". La tecnica di Chivasso risponde: "State fermi. Deve ancora passare un treno, che è in ritardo. Aggiorniamoci dopo". Gli operai, però, vanno sui binari. Vengono ripresi dalle telecamere.
La seconda telefonata avviene poco dopo le 23.30. "Adesso possiamo andare?", chiede ancora Massa. Lei risponde: "Bisogna aspettare dopo la mezzanotte. Ci sono due fasce orarie possibili in cui lavorare dopo quell’ora, o prima o dopo l’una e mezza, ora in cui passerà un altro treno. Scegliete voi quale preferite". Gli operai, però, sono sempre sul binario. Quando si terrà la terza telefonata, verrà registrata la strage in diretta.

 

 

"Ho mandato quei ragazzi a morire"

 Massa è ora distrutto. "Qualunque cosa gli possa succedere processualmente non sarà mai quello che ha vissuto umanamente", dice la procuratrice di Ivrea Gabriella Viglione. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, l'uomo dal momento dell'incidente è in preda a un dolore che non lo fa più dormire senza farmaci e a un pianto inconsolabile.

 

Lui stesso, sentito nelle ore immediatamente successive il disastro, mentre ancora si trovava in ospedale a Chivasso, ha ribadito più volte di avere "mandato a morire quei ragazzi". Come? Non rispettando le procedure di sicurezza. "Il cantiere è iniziato senza alcun nulla osta", sottolinea la procuratrice, confermando gravi violazioni della procedura di sicurezza prevista per i cantieri di manutenzione ferroviaria. Il sospetto è stato confermato dall'incrocio di tutti gli elementi già raccolti dagli investigatori. A partire proprio dalle telefonate intercorse tra Massa e la dirigente movimento della stazione di Chivasso.

 

 

La ricostruzione

 Stando, dunque, alle registrazioni, alle 23:30 di mercoledì 30 agosto, la sala operativa avrebbe fornito all'addetto Rfi a Brandizzo delle fasce orarie nel corso delle quali effettuare i lavori, in relazione ai previsti passaggi dei treni, ma nessun via libera ad avviare il cantiere. Quando a mezzanotte, Massa richiama Chivasso per ottenere il nulla osta, il primo treno di linea è già transitato ed è possibile che sia stato erroneamente scambiato per il secondo che, invece, stava arrivando proprio in quel momento in stazione, a una velocità prossima ai 160 chilometri orari.

 

Gli operai, a quel punto, si trovavano già sui binari, evidentemente autorizzati dal referente Rfi e dal capocantiere, ma senza alcun via libera dalla centrale. Nella telefonata, prima che la linea cada, si sente sopraggiungere il convoglio. Quando Massa, pochi secondi dopo, riesce a ricontattare la centrale di Chivasso, la tragedia si è già consumata.

 

Salvini: "Errore inaccettabile" - Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha risposto a una domanda sull'opportunità di aumentare la tecnologia per prevenire incidenti ferroviari. "La procedura c'è, non puoi andare a lavorare sui binari se non c'è l'autorizzazione che non passano più veicoli. E' stato un drammatico errore su cui ovviamente dobbiamo andare fino in fondo, è inaccettabile", ha detto a margine del Gran Premio di Monza. 

 

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