La donna, Valeria Sollai, era ricoverata in rianimazione al Policlinico di Monserrato dopo aver partecipato alla Fiesta Latina, mangiando pietanze a base di guacamole. Il figlio aveva lanciato l'allarme via social
Seconda vittima del botulino in Sardegna. Valeria Sollai, di 62 anni, è morta durante la notte al Policlinico di Monserrato. Da quasi venti giorni era ricoverata in Rianimazione all'ospedale universitario, dopo che a Monserrato, città metropolitana di Cagliari, aveva partecipato alla Fiesta Latina, dove a fine luglio aveva consumato pietanze a base di guacamole. Disposta l'autopsia.
Il figlio di Valeria Sollai aveva lanciato l'allarme sui social subito dopo il ricovero della madre. Ecco il testo postato da Alessandro Aru per cercare di contenere la diffusione del batterio killer, mettendo in guardia amici e conoscenti dal rischio, che poi si è trasformato in tragedia familiare: "Dopo vari accertamenti si è scoperto che tutti questi pazienti sono andati alla stessa sagra, hanno mangiato lo stesso cibo contaminato. La bancarella in questione è già arrivata in Ogliastra. Il cibo ingerito conteneva il costridium botulinum, che è un batterio molto pericoloso che produce una tossina che, se non bloccata dal farmaco apposito, causa una paralisi flaccida rapidamente progressiva che può provocare la morte. Si consiglia vivamente di non mangiare nessun cibo venduto nelle bancarelle nelle prossime settimane". Dopo aver elencato i vari sintomi del contagio, dalla visione doppia alle alterazioni della coscienza, fino a mal di testa e difficoltà a deglutire e parlare, Aru aveva invitato tutti a spargere la voce e andare al Pronto soccorso al comparire dei primi segnali. Per sua madre però non c'è stato niente da fare.
Per chiarire nel dettaglio le cause del decesso di Valeria Sollai è stata disposta l'autopsia. E' stata quindi sequestrata la salma, che sarà sottoposta agli accertamenti medico-legali.
L'8 agosto era deceduta la 36enne Roberta Pitzalis, anche lei intossicata dal batterio killer durante la stessa manifestazione. Si aggrava così la posizione dell'unico indagato, Christian Gustavo Vincenti, il titolare del chiosco dove sono stati consumati i prodotti contaminati.
Al Policlinico di Monserrato resta ricoverata una ragazza di 14 anni. Già dimessi invece dall'ospedale Brotzu di Cagliari altri quattro pazienti, mentre un bambino di 11 anni è stato trasferito a suo tempo al Gemelli di Roma. Le sue condizioni sono in miglioramento, ma la ripresa sarà lunga, fanno sapere i medici della terapia intensiva pediatrica che hanno in cura il bimbo.
L'autopsia effettuata su Roberta Pitzalis, morta all'ospedale Businco di Cagliari dopo il trasferimento dal Brotzu, ha confermato il decesso per intossicazione da botulino a cui si è aggiunta una polmonite emorragica legata all'intubazione a cui la donna è stata sottoposta durante il ricovero.
Lavorava come cuoca alla scuola primaria e dell'infanzia "Monumento ai Caduti" di Monserrato Valeria Sollai. Ricoverata subito dopo la comparsa dei sintomi, le sue condizioni sembravano essersi stabilizzate, ma un improvviso peggioramento le è stato fatale.