L'indagato avrebbe prodotto documentazione falsa per partecipare al bando sul "bonus caro voli" promosso dalla Regione, dichiarando di aver compiuto viaggi aerei sul territorio nazionale allo scopo di ottenere il rimborso di parte del prezzo dei biglietti
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Uno studente di 26 anni è stato denunciato dalla procura di Catania con l'accusa di truffa aggravata ai danni della Regione Sicilia. L'indagato avrebbe prodotto documentazione falsa attraverso l'uso di software di grafica e scrittura per richiedere, attraverso la partecipazione al bando sul bonus caro voli promosso dalla Regione Sicilia e destinato ai residenti, fino a 182mila euro di rimborsi. Il giovane avrebbe presentato carte d'imbarco false e sarebbe riuscito a ottenere rimborsi per quasi 86mila euro fino a quando l'autorità non ha bloccato i pagamenti in attesa di verifiche. L'accusa è di "truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio".
La denuncia alle autorità competenti ha aperto il vaso di pandora mettendo a nudo la truffa organizzata dallo studente. Come scrive Catania Today, il giovane è riuscito nel suo piano inizialmente "contando sul fatto che i mandati di pagamento sono collettivi e che le autorizzazioni ai rimborsi riguardano un numero tale di passeggeri da non far emergere subito cifre singolarmente fuori scala".
La guardia di finanza, facendo un'analisi individuale sulle richieste di rimborso, ha scoperto la truffa. La documentazione presentata per esempio a ottobre attestava la presenza del ragazzo in 892 voli diversi, a volte lo studente sarebbe stato presente in voli diversi nel medesimo tempo. Per giustificare gli 892 voli dichiarati in un mese, il 26enne avrebbe dovuto prendere un aereo da Roma a Milano ogni 50 minuti, giorno e notte, per tutti i 30 giorni di un mese. Un ritmo impossibile: tra il tempo di volo, circa un'ora, e quello per scendere, passare i controlli e imbarcarsi sul volo successivo, servirebbero almeno un'ora e mezza per ogni tratta. Senza contare che nessun aeroporto o compagnia aerea potrebbe gestire un viaggiatore che si catapulta da un gate all'altro senza mai fermarsi, dormire o mangiare. Un'impresa che sfida la logica, il tempo e la resistenza umana, rendendo la truffa evidente. Inoltre, come scrive il quotidiano online, "le carte di imbarco vagliate dalla guardia di finanza si sono rivelate inesatte per diversi particolari relativi alla veste grafica e all'impaginazione. Solo tre di queste sono risultate autentiche".
Secondo quanto ricostruito dall'attività investigativa, il giovane avrebbe poi reinvestito il denaro in titoli di Stato e in fondi assicurativi smobilizzati per incamerare altri possibili guadagni. La Procura etnea ha quindi emesso un decreto di sequestro del saldo dei conti correnti e del conto titoli riconducibile all’indagato per un valore pari a 86.340,96 euro.