Venezia, bufera per la rimozione dei nidi di rondine per la sfilata di Saint Laurent: la casa di moda si schiera con gli animalisti
In seguito alla rimozione di alcuni nidi nel capannone in allestimento in occasione del G20, la casa di moda francese prende le parti delle associazioni di animalisti che hanno denunciato la cosa
C'è aria di bufera sull'Isola di Certosa, a Venezia. La rimozione dei nidi di rondine all'interno del capannone che ospiterà il 14 luglio la sfilata di Saint Laurent in occasione del G20 ha scatenato l'indignazione della casa di moda francese. Come riporta Nuova Venezia, la maison parigina ha scoperto della destituzione dei dieci nidi grazie ad alcune associazioni animaliste locali.
Ad informare Saint Laurent della vicenda ci ha pensato anche il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni, che ha fatto recapitare la segnalazione, trasformata in denuncia alla polizia provinciale, alla casa di moda da parte del giornalista freelance Giovanni Veronese. Il consigliere ha ricordato che la distruzione o la rimozione di nidi, uova e pulcini è considerata reato ai sensi della legge sulla tutela della fauna selvatica.
Oltre alla costruzione del capannone per la sfilata, tra i progetti della casa di moda figura anche la ristrutturazione di alcune strutture rovinate dall'acqua alta del 12 novembre 2019. Durante un sopralluogo sull'isola di Certosa alcuni attivisti della causa animalista, tra cui Cristina Romieri, hanno trovato una decina di rondini che volavano impazzite perché non riuscivano a trovare i nidi con i cuccioli.
La società che ha in gestione l'isola, ovvero Vento di Venezia, per scusarsi dell'errore, ha realizzato alcuni nidi artificiali per favorire il ritorno degli uccelli nel capannone.
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