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Molestie a 16enni, caccia al branco del Lago di Garda: 30 i sospettati | Le vittime potrebbero essere almeno una decina

Si infiamma intanto anche la polemica politica sull'ipotesi che queste bande siano composte da ragazzi italiani di seconda generazione, figli di famiglie immigrate

Sarebbero una trentina i giovani responsabili delle molestie denunciate da almeno cinque ragazzine lombarde che il 2 giugno erano salite a Peschiera del Garda (Verona) sul treno regionale diretto a Milano.

Le giovani hanno raccontato alla Polfer di essere state accerchiate e molestate. Il branco sarebbe salito sul treno dopo il raduno sul Garda convocato via TikTok durante il quale si è scatenata una maxirissa tra ragazzini, alcuni dei quali immigrati di seconda generazione.

 

Proseguono dunque gli accertamenti della squadra mobile di Verona. Se cinque ragazze hanno  presentato denuncia, il numero di quelle che sarebbero state molestate sarebbe più alto, almeno il doppio. Sono anche stati rafforzati i controlli e le misure di sicurezza, sia a Peschiera sia sui treni da e per il Garda.

 

L'assalto a Peschiera del Garda organizzato via social

 

Nei video ormai virali sui social si vedono gruppi di giovani invadere i binari della stazione di Peschiera, ma non è qui che sarebbero avvenute le molestie. Nella denuncia le vittime hanno  raccontato infatti che le aggressioni sono avvenute sul treno regionale, bloccato dopo che qualcuno aveva azionato il freno di emergenza, e hanno riguardato, appunto, anche altre ragazze.

 

 

Non c'è ancora la certezza, ma è molto probabile che i presunti molestatori facessero parte proprio del gruppo che ha generato i tafferugli durante il raduno. 

 

La vicenda al centro della polemica politica - Si infiamma intanto anche la polemica politica, proprio sull'ipotesi che queste bande siano composte da ragazzi italiani di seconda generazione, figli di famiglie immigrate. "Come per le abominevoli violenze di capodanno - dice la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni - è calata una cappa di silenzio da parte di certa sinistra e delle femministe. Nessuna parola di sdegno, nessuna presa di posizione forte e decisa, probabilmente per paura di mettere in cattiva luce gli immigrati".

 

Per Matteo Salvini "a questi ragazzi qualcuno l'educazione gliela deve insegnare e se non sono mamma e papà lo farà qualcun altro. Non mi interessa prima o seconda generazione - aggiunge il leader leghista - questo insegna che bisognerebbe reintrodurre la leva". L'ex deputata di Forza Italia (ora in Lega), Laura Ravetto, chiede "tolleranza zero" per il branco. "Mi aspetto lo stesso sdegno mediatico che per settimane una certa sinistra, femministe in testa, hanno riservato agli Alpini". Fatto "gravissimo da condannare con severità", le parole del leader di Azione Carlo Calenda: "Se sono immigrati regolari vanno processati per direttissima, se sono clandestini rispediti a casa ancora più velocemente". 

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