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Mattia Caruso, la confessione della fidanzata Valentina Boscaro: "L'ho ucciso io, mi picchiava"

La 31enne aveva inizialmente tentato di sviare le indagini, ma non aveva convinto gli inquirenti fino all'ammissione: "Sono stata io, ho preso il suo coltello e ho colpito al cuore Mattia, ma non volevo"

Abano Terme, risolto l'omicidio di Mattia Caruso

Messa alla strette dagli inquirenti, alla fine ha confessato l'omicidio di Mattia Caruso: "Abbiamo litigato, eravamo in auto.

Lui era fatto di cocaina. Mi ha aggredito come aveva già fatto in passato. Ho perso la testa, ho afferrato il coltello che teneva in auto e l'ho pugnalato al petto. Ma non volevo ucciderlo". E' stata Valentina Boscaro, 31 anni, a colpire al cuore con un coltello a serramanico il fidanzato 30enne a seguito dell'ennesimo litigio nel parcheggio della discoteca dove avevano passato la serata a Montegrotto Terme (Padova). Sin dall'inizio il racconto della donna non aveva convinto il pm Roberto Piccione: troppe incongruenze e lacune.

Il tentativo di sviare le indagini - La 31enne aveva infatti tentato di sviare le indagini raccontando agli investigatori, che dopo una serata in discoteca, i due erano saliti in auto e solo allora si era accorta che Mattia era ferito al torace. A colpirlo, secondo il racconto della donna, sarebbe stato un ragazzo di colore con il cappuccio. Ma visionate le telecamere di sorveglianza al di fuori del locale, non era emerso nulla di strano. La coppia era da sola, inoltre nessuna traccia di sangue era stata rinvenuta nel parcheggio. Mentre nell'auto della vittima il sangue aveva imbrattato l'interno della sua Mercedes Classe A solo in un punto specifico, circoscritto. Un altro particolare: il coltello del delitto, era stato trovato nella tasca del 30enne. Ed era stata lei ad averlo messo dopo averlo colpito, hanno poi scoperto gli investigatori.

L'accusa di omicidio volontario e gli arresti domiciliari - La donna messa alle strette dalle continue domande del pm ha confessato l'omicidio e ora dovrà affrontare un processo per omicidio volontario, assistita dagli avvocati Nicola Guerra e Francesco Cibotto. Il magistrato ha deciso gli arresti domiciliari poiché la 31enne è incensurata e mamma di una bimba, che è in affidamento al padre.

 

Una relazione tormentata che non piaceva alla famiglia di Mattia - Secondo la ricostruzione degli inquirenti la coppia si era conosciuta durante un mercatino due anni fa. Lui venditore ambulante di dolciumi, lei di vestiti. Ma sin dall'inizio il loro rapporto si era rivelato burrascoso, altalenava tra alti e bassi. Mattia Caruso, precedenti per rissa e droga, aveva iniziato a frequentare ambienti poco raccomandabili. La famiglia di lui era contraria. Melinda, la sorella maggiore di Mattia, ha raccontato al Corriere del Veneto: "Da poco aveva cominciato a vivere con lei e aveva lasciato la casa dei miei genitori, eravamo un po' preoccupati per lui. Era innamoratissimo di quella ragazza un po' complicata, si lasciavano e si riprendevano in continuazione. Era un rapporto tormentato". 

 

La confessione - "Mattia aveva bevuto e si era fatto di cocaina. Avevamo litigato, lui era gelosissimo. Mi ha messo di nuovo le mani addosso. Mi sono ricordata che teneva il coltello nel cruscotto e così l'ho preso e l'ho colpito mentre eravamo in movimento. Non volevo che finisse così". E' quello che ha raccontato Valentina Boscaro agli inquirenti. "La nostra era una storia burrascosa, abbiamo litigato anche quella sera". Forse lei non voleva che così "alterato" si mettesse alla guida. E in effetti lui alle 22.20 aveva chiamato un amico chiedendogli un favore: "Vienimi a prendere, ho fatto una cavolata". Alla fine però aveva deciso di partire con Valentina. Ancora sanguinante, colpito con una coltellata al cuore dalla donna che amava, era riuscito ad accendere l'auto e viaggiare per un chilometro fino a quando non aveva fermato il mezzo, aveva aperto lo sportello ed era sceso accasciandosi a terra. Una donna in quel momento ha visto la scena e ha chiamato i soccorsi mentre Valentina Boscaro ancora in stato di shock era rimasta inerme. Infine ancora agonizzante, il 30enne era riuscito a dire a un soccorritore "mi ha colpito lei": testimonianza che gli inquirenti hanno annotano fin dal primo momento. Mattia poi è morto in ospedale.

 

Il precedente - Ma non era la prima volta che lei lo colpiva con un fendente, un altro episodio simile era avvenuto in passato. "Lei non è pazza, è molto intelligente, astuta e furba. E si è portata via mio figlio", ha dichiarato Tino Caruso, il padre della vittima, a La Repubblica. "Gli avrò detto mille volte di stare attento a quella ragazza, che gli avrebbe portato guai, che sarebbe finita male, ma lui non mi ha voluto dare retta". E poi c'è Mihail, amico di Mattia, testimone diretto di quel rapporto difficile. "Valentina era un'ossessione per Mattia, ne parlava ogni volta che ci vedevamo. Una volta, dopo un litigio, lei era riuscita ad assestargli un fendente ai testicoli. Niente di grave, lui aveva deciso di soprassedere. Ma forse l'episodio non andava sottovalutato". 

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