L'uomo ha sorpreso i malviventi grazie a rumori sospetti. Senza esitare, si è scagliato contro il più vicino colpendolo e facendolo cadere da un'altezza di tre metri
© Carabinieri
"Ho pensato solo a difendere le mie figlie". Così Liviu Apetrei, camionista 38enne di origini rumene residente a Colfrancui, frazione di Oderzo in provincia di Treviso, racconta ciò che è successo giovedì 11 settembre. Intorno alle 22, l’uomo ha sorpreso tre malviventi sul terrazzo della sua abitazione in via San Magno 10, reagendo con decisione per difendere la moglie e le tre figlie piccole. Ha iniziato a picchiare i malviventi facendone cadere uno dal terrazzo. “Non ci ho pensato due volte, l’ho fatto per proteggere la mia famiglia”, ha dichiarato Apetrei al Gazzettino.
L’episodio è iniziato con rumori sospetti provenienti dal terrazzo. “Erano circa le 22 – racconta Apetrei – quando abbiamo sentito dei rumori. Pensavo fosse l’inquilino del piano di sopra, ma il rumore continuava”. Uscito a controllare, si è trovato davanti tre sconosciuti. Senza esitare, l’uomo si è scagliato contro il malvivente più vicino, colpendolo e facendolo cadere dal terrazzo, a circa tre metri d’altezza. “Ho pensato solo che fossero ladri che volevano entrare in casa nostra, dove ci sono mia moglie e le nostre tre bambine di 10, 8 e 2 anni”, ha aggiunto. La reazione fulminea ha spiazzato gli altri due complici che hanno tentato la fuga, ma non prima di essere raggiunti dai colpi di Apetrei. "Mi sono buttato contro di loro colpendoli a più non posso, costringendoli a scappare il prima possibile: anche loro sono saltati dal terrazzo. Quello che ho buttato giù per primo credo si sia fatto anche male. Ma cosa dovevo fare?", ha raccontato.
I tre ladri sono riusciti a dileguarsi, probabilmente a bordo di un’auto scura, descritta da un vicino come “forse una Golf o una Ford Fiesta”, ma senza targa annotata. I carabinieri, prontamente chiamati da Apetrei, hanno perlustrato la zona senza trovare tracce dei fuggitivi. Un episodio simile, avvenuto un paio d’ore prima a Motta di Livenza, in via Albano Capoluogo, dove tre sconosciuti sono stati segnalati in un giardino, lascia aperta l’ipotesi che si tratti della stessa banda. Le indagini sono in corso per chiarire eventuali collegamenti.