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Le ricerche del piccolo Nicola, anche l'Aeronautica coi termoscanner in azione | I genitori avevano dato l'allarme solo 9 ore dopo la scomparsa

Non si arrestano i soccorsi in campo al Mugello per trovare il bimbo di 21 mesi. Almeno 200 le persone in azione

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Almeno 200 persone tra soccorso alpino, carabinieri, vigili del fuoco e semplici volontari stanno setacciando il territorio di Palazzuolo sul Senio (Firenze) per cercare il piccolo Nicola Tanturli. Anche l'Aeronautica ha messo in funzione per la prima volta il potente elicottero HH-139B con una speciale termocamera. Ancora non chiari i motivi per cui l'allarme dei genitori è stato dato solo 9 ore dopo la scoperta della scomparsa del bimbo di soli 21 mesi.

Quel buco di 9 ore sull'allarme - Nicola Tanturli vive con la sua famiglia in una cascina in una zona semidisabitata sul Mugello. Lunedì sera era stato messo a letto attorno alle 19 dalla mamma, poco prima si era fatto male cadendo, nulla di grave, qualche capriccio, hanno raccontato. I genitori, assieme all'altro figlio di 4 anni, si erano poi dedicati alle faccende agricole: la sistemazione degli animali, l'orto. Verso mezzanotte sempre la mamma è andata a controllare Nicola e ha trovato il lettino vuoto. Subito i genitori sono usciti di casa per cercarlo. Ma il primo vero allarme, dato ai vigili del fuoco, è arrivato solo la mattina seguente. Nove ore dopo che avrebbero potuto essere utilizzate diversamente. La zona, va detto, è impervia e anche l'uso dei cellulare è difficoltoso. Quindi la speranza di trovarlo da soli potrebbe aver giocato a sfavore. Nicola, dicono i genitori, è un bimbo vispo e potrebbe aver camminato chilometri. 

 

 

Zona impervia, anche per i soccorritori - Le ricerche sono proseguite tutta la notte e andranno avanti per l'intera giornata. Nuove operazioni sono in corso, coi cani molecolari, coi cani da soccorso e coi volontari. Il territorio è impervio e la vegetazione è molto fitta. Le squadre dei soccorritori si sono già date più cambi. Ci sono pure difficoltà di comunicazione perché la copertura della rete mobile in questa parte dell'Appennino è incompleta e ha molti vuoti lontano dagli abitati. I droni sorvoleranno ancora le aree scoperte, fuori dai boschi, per rilevare eventuali segni del passaggio del bambino.

 

Il sindaco: "Qui anche i cacciatori di cinghiali hanno difficoltà a camminare" - "Stiamo cercando di capire dove può essere il bambino. Le ricostruzioni di altro tipo non spettano a noi. Lo stiamo cercando dappertutto", dice Gian Piero Moschetti, il sindaco di Palazzuolo sul Senio, vicino a Campanara, nel Mugello. "Questa è un'area di vari chilometri quadrati, piena di boschi, dove addirittura i cacciatori di cinghiali hanno difficoltà ad entrare. E' un'area quasi vergine dal punto di vista della presenza umana. Un'area molto difficile. E noi in quest'area dobbiamo lavorare. Indizi ne abbiamo tantissimi, ma dobbiamo trasformarli in una pista fisica, sul sentiero da seguire. Il bambino si è allontanato da solo: mentre in un ambiente urbano questa è una cosa occasionale, dal punto di vista nostro non lo è", precisa. "Qui siamo una comunità sparsa. Noi abbiamo le porte delle case aperte", conclude.

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