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La tragedia delle sorelle uccise a Marina di Massa coinvolge anche Carrara: raccolta fondi per la famiglia di Malak

Un chirurgo di La Spezia ha prima contattato il parroco del Duomo, poi i gruppi Facebook cittadini. "In questo dolore senza confini i carrarini non si sono tirati indietro", commenta il medico a Tgcom24

Sorelle morte a Marina di Massa, il dolore arriva anche a Carrara e si trasforma in beneficenza

"Il padre di Malak e Jannat non è stato ancora informato, perché l'iniziativa è nata in maniera spontanea, ma la partecipazione anche di Carrara al suo dolore è stata tanto grande che ora questa lotteria mi è come esplosa tra le mani". Rifiuta, però, ogni protagonismo, sottolinea a Tgcom24, Angelo Bianco, medico chirurgo dell'ospedale di La Spezia e padre di tre bimbe di 2, 4 e 7 anni, rimasto molto colpito dalla tragedia di Marina di Massa, che ha coinvolto le due sorelle di Torino morte schiacchiate in tenda sotto il peso di un pioppo, a fine vacanza. "Quel camping lo conosco e lo frequento, - aggiunge, - e la tragedia è stata enorme. Ma ancor più mi ha colpito la famiglia Lassiri che subito firmò l'assenso per la donazione degli organi. E' stato un gran gesto e io dovevo fare qualcosa per loro". Da qui l'idea di una lotteria con il coinvolgimento di artisti e commercianti carrarini e del parroco del Duomo. "Un grande successo", continua Bianco, calabrese, da un anno residente a Carrara.

Come è nata l'idea di una lotteria a favore della famiglia di Malak e Jannat?
"Come papà di tre bimbe sono rimasto sconvolto dalla tragedia di Marina di Massa. Conosco quel camping e ogni estate lo frequento con le mie figlie, perché organizzano spettacoli con i burattini. E quel padre, che, pur nell'immenso dolore, ha subito dato l'ok per l'espianto degli organi, mi ha profondamente colpito. Purtroppo non è stato possibile realizzare il suo desiderio, ma io dovevo fare qualcosa per lui. Così ho proposto al parroco del Duomo di Carrara, Don Raffaello, l'idea di raccogliere in un salvadanaio offerte volontarie per la famiglia di Torino e ne ho poi dato notizia su alcuni gruppi Facebook della città dove risiedo da un anno. Mi sono detto semplicemente: Proviamo!".

Come hanno accolto i carrarini questa idea?
"C'è stata una grande partecipazione. Da una parte artisti e commercianti che hanno messo in palio opere e oggetti, dalla scultura in marmo di Carrara all'orologio, dall'altra i cittadini che hanno aderito facendo in modo che in tre giorni raccogliessimo oltre 350 euro. La stampa locale ne ha dato notizia e ora è come se mi fosse scoppiata in mano una bomba. E' nato tutto in maniera spontanea e semplice, ma la solidarietà è straordinaria. Il dolore di Marina di Massa non ha confini e ha travolto sia Carrara che La Spezia, dove lavoro, alla faccia degli storici campanilismi".

 

La sua non è l'unica iniziativa a livello nazionale.
"No, siamo stati poi coinvolti dall'Associazione Famiglie del Marocco, che ha messo a disposizione l'Iban appositamente aperto per aiutare i genitori di Malak e Jannat".

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