il 2 agosto del 1980

Strage di Bologna, confermato in Cassazione l'ergastolo per Paolo Bellini

Lo hanno deciso i giudici della sesta sezione della Corte suprema. Ribadite le condanne anche per l'ex capitano dei carabinieri Segatel e per l'amministratore Catracchia

01 Lug 2025 - 15:14
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È definitiva la condanna all'ergastolo per Paolo Bellini, ex esponente di Avanguardia Nazionale, accusato di concorso nella strage di Bologna avvenuta il 2 agosto 1980 e che causò 85 morti e 200 feriti. Lo hanno deciso i giudici della sesta sezione della Cassazione, che hanno anche ribadito la condanna a sei anni per l'ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel per depistaggio e a quattro anni per Domenico Catracchia, amministratore di alcuni condomini di via Gradoli a Roma, per false informazioni al pubblico ministero. 

Il pg: "Un passo importante" - "È un passo importante per la piena realizzazione di quel diritto alla verità che spetta non solo alle vittime e alle loro famiglie ma a tutto il popolo italiano su un fatto che ha rappresentato il più grave atto terroristico della storia della repubblica italiana", ha detto il sostituto procuratore generale di Cassazione, Antonio Balsamo, commentando la decisione della Cassazione. "Un processo in cui è stato importantissimo l'impegno di ricerca della verità da parte dei familiari delle vittime che hanno avuto la capacità di trasformare il dolore in coraggio e speranza. Un grande esempio per la nostra comunità nazionale, qualcosa che fa parte della identità collettiva del nostro popolo", ha aggiunto Balsamo.

L'Associazione delle vittime: "Un punto di arrivo" - "La sentenza di oggi rappresenta un punto di arrivo fondamentale, frutto di anni di percorso giudiziario e di lotta per la verità e la giustizia", ha commentato l'avvocato Andrea Speranzoni, difensore di parte civile per l'associazione delle vittime della Strage di Bologna e per gli enti locali. "Oggi possiamo dire in maniera definitiva che sappiamo chi finanziò l'attentato del 2 agosto 1980, che quell'attentato si colloca a pieno titolo nella strategia della tensione, sappiamo chi organizzò l'attentato, chi erano i mandanti e sappiamo retroscena importantissimi sull'attività di depistaggio". La condanna all'ergastolo di Bellini, ha proseguito Speranzoni, "aggiunge un tassello fondamentale sul piano degli esecutori e di una figura che aveva rapporti con uomini dei servizi segreti e con un procuratore della repubblica infedele alle proprie funzioni".

L'esposto-dossier - "Anche le vicende di via Gradoli che si cristallizzano grazie al giudicato con le posizioni di Cartaccia e Segatel rivelano un quadro di appoggio al terrorismo da parte di apparati dello Stato infedeli alle istituzioni", ha aggiunto Speranzoni. "Dedico questa vittoria giudiziaria ai familiari delle vittime, alle istituzioni bolognesi e della Regione Emilia-Romagna e credo che queste nuove verità che si aggiungono alla vicenda giudiziaria del 2 agosto costituiscono un prezioso risultato da rivolgere all'intera Repubblica italiana". Fu proprio grazie a un esposto-dossier dell'Associazione dei familiari delle vittime che vennero riaperte le indagini, poi avocate dalla Procura generale di Bologna.

La strage - Erano le 10:25 del 2 agosto 1980 quando una valigia piena di tritolo e T4 esplose nella sala d'aspetto della seconda classe della stazione di Bologna, lasciando a terra 85 morti e 200 feriti. La deflagrazione colpì in pieno il treno Ancona-Chiasso, in sosta sul primo binario e fece crollare una trentina di metri di pensilina, oltre alle strutture sopra alle sale d'attesa. La strage fu il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo Dopoguerra, al culmine della "strategia della tensione".

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