Palermo, la piscina in cui è stata trovata morta la 20enne Simona Cinà
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In attesa dell'autopsia, gli investigatori cercano di chiarire i punti oscuri della vicenda. Racchiusi in un blackout nel racconto lungo 50 minuti
Sarà l'autopsia a chiarire il giallo del decesso di Simona Cinà, la 20enne morta nella piscina di una villa a Bagheria (Palermo). La Procura di Termini Imerese, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, ha disposto il sequestro della salma e il suo trasferimento all'Istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo. La famiglia della ragazza continua a chiedere spiegazioni su quanto accaduto: "Perché è morta, perché? Dove sono finiti i vestiti? E se era una festa perché non c'erano torta e alcolici?". Tutte domande alle quali, per il momento, non si trovano ancora risposte.
Il fascicolo aperto dalla Procura è, al momento, senza indagati. L'ipotesi che sembra prendere corpo tra gli investigatori è infatti quella del malore: se così fosse, resta da chiarire cosa avrebbe provocato il decesso di Cinà, che non aveva mai avuto problemi di salute e che praticava pallavolo a livello agonistico. Come conferma il padre Luciano: "Mia figlia era un pesce d'acqua, faceva surf, beach volley. Lo sport era la sua vita, curava il corpo, studiava al terzo anno di università. Noi vogliamo sapere cosa è successo a mia figlia, questo soltanto".
"Ci sono tante cose che non tornano. Era una festa di laurea ma non abbiamo visto la torta, non abbiamo trovato alcolici", raccontano Roberta, la sorella gemella di Simona, e il fratello Gabriele. "Vogliamo capire l'alcol dov'è finito", fa loro eco il padre Luciano. I soccorritori del 118 - chiamati dai ragazzi che avevano visto il cadavere della 20enne - hanno trovato, al loro arrivo, solo bottigliette di acqua in sacchi di plastica e qualche bicchiere. Eppure nei video del party postati sui social - poi quasi tutti rimossi, altra stranezza che è stata rilevata - i partecipanti hanno in mano dei cocktail: qualcuno, dunque, li ha probabilmente fatti sparire. Del resto, lo stesso invito alla festa che circolava sulle chat di WhatsApp presentava alcuni simboli di alcolici, con la scritta: "Ci teniamo a tenervi idratati".
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Per l'avvocato della famiglia, anche sui video della festa ci sono delle "stranezze": "Ce ne sono pochi, anzi pochissimi. Non ci sono immagini della torta, della festa, niente. Chissà come mai. Strano, no?". Uno scenario confermato anche dalla sorella Roberta: "Abbiamo soltanto due video ricevuti dalle sue amiche più strette, altri non ne ho trovati". Prima della morte, ci sono dei filmati in cui si vede Simona sorridente, gonna di jeans e camicia verde, con un bicchiere di plastica in mano, partecipare a un ballo di gruppo a bordo piscina. In un altro, la ragazza è in una stanza insieme a due amiche e insieme cantano, ballano e ridono.
Anche qualora l'ipotesi del malore venisse confermata, resterebbe comunque da chiarire come mai nessuno si sia accorto che Simona, in piscina, non si muoveva più. Nella villa affittata dai neolaureati - un immobile di lusso con vista mare da poco in vendita per un milione e 200mila euro - erano state invitate 80 persone. La giovane era senza vita in piscina, in costume, segno che stava facendo il bagno. Come raccontano i testimoni, Cinà è stata ritrovata a faccia in su, altro aspetto che escluderebbe l'annegamento. La vasca, ben illuminata, non è grande e diversi partecipanti alla festa, all'arrivo degli investigatori, erano ancora bagnati, come se fossero state in piscina fino a poco prima. "Quando siamo arrivati i ragazzi erano tutti bagnati, in silenzio. Simona era una surfista e nuotava perfettamente, difficile pensare che sia affogata in una piscinetta", hanno detto i genitori.
Il giallo della morte di Simona è racchiuso in 50 minuti che sono al vaglio dei carabinieri della compagnia di Bagheria: quelli che vanno dalle 3:20, l'ora in cui un'amica della 20enne ha testimoniato ai militari dell'Arma di averla salutata mentre lei ancora ballava vicino alla consolle del dj, alle 4:10 quando al 112 è arrivata la telefonata di richiesta di aiuto. Nessuno ha avvisato i genitori. I sanitari, arrivati alle 4:23, hanno trovato la giovane fuori dall'acqua: gli amici, secondo la ricostruzione, l'avrebbero tirata su e avrebbero provato a rianimarla: sul petto c'erano i segni di un massaggio cardiaco.
Qualcuno ipotizza che alla festa sia girata della droga, ma i fratelli di Simona si dicono sicuri che la questione non riguardi lei. "Ce lo siamo chiesto, abbiamo pensato che forse qualcuno ha messo qualcosa nel bicchiere di nostra sorella". Ma, precisano, "siamo certi che Simona non avrebbe mai preso qualcosa volontariamente, lei era salutista, si controllava periodicamente e le società dove giocava chiedevano sempre certificati medici".
"Non abbiamo trovato i vestiti di mia sorella, ma solo le scarpe", hanno raccontato i familiari. Gli indumenti di Simona - una canotta verde e una minigonna - sono stati poi trovati e sequestrati, così come gli slip da uomo che erano nel giardino della villa. Mentre nessuno ha acquisito il bicchiere lasciato accanto alle mutande.