la tragedia in una villa

Pallavolista morta a Bagheria, i dubbi dei familiari: "Dove sono finiti i vestiti? E se era una festa perché non c'erano torta e alcolici?"

Sono tanti gli elementi per i quali non riescono a trovare una spiegazione, e per i quali chiedono chiarimenti, i genitori e i fratelli di Simona Cinà. Intanto la Procura di Termini apre un fascicolo per omicidio colposo

04 Ago 2025 - 08:33
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Sono tanti i dubbi e gli elementi per i quali non riescono a trovare una spiegazione, e per i quali chiedono chiarimenti, i familiari di Simona Cinà, la 20enne morta nella piscina di una villa a Bagheria (Palermo). "Quando siamo arrivati, il corpo di nostra sorella era già a bordo piscina - raccontano infatti la gemella Roberta e il fratello Gabriele -. Era coperto da un telo, con il costume. C'erano le pattuglie dei carabinieri e l'ambulanza. Ma ci sono tante cose che non tornano: era una festa di laurea ma non abbiamo visto la torta, non abbiamo trovato alcolici. Quando siamo arrivati i ragazzi erano tutti bagnati, in silenzio. Non abbiamo trovato i vestiti di mia sorella, ma solo le scarpe".

I genitori: "Vogliamo sapere cosa è successo a nostra figlia"

 "Voglio sapere cosa è successo a mia figlia, perché è morta, io voglio sapere solo perché...", ripete invece tra le lacrime la mamma di Simona. "Vogliamo chiarezza sulla fine di nostra figlia", ribadisce il padre della ragazza. "C'erano solo bottiglie d'acqua, la piscina era pulita, noi abbiamo chiamato per avere notizie su mia figlia. Dov'è finito l'alcool? - aggiunge l'uomo - Mia figlia era una sportiva, era un pesce in acqua. Vogliamo sapere cosa è successo". 

"Era una brava ragazza, studiava, amava lo sport e la conoscevano tutti - ricorda la madre -. Era solare, non litigava mai con nessuno. Era buona, portava sempre a termine i suoi traguardi". Poi gli interrogativi sulla tragedia: "Perché? Cosa è successo? Perché è morta in una festa? Perché? Vogliamo sapere solo cosa è successo a mia figlia. Vi prego, cosa è successo. Perché? Perché hai avuto questo?"

Anche il padre di Simona spiega che la famiglia "vuole solo chiarezza" su "cosa è successo a nostra figlia". E parla dei punti che non convincono neppure il loro legale, l'avvocato Gabriele Giambrone. "Non è normale - dice - che c'erano solo bottiglie d'acqua e la piscina era pulita. Non siamo stati chiamati. Anzi, alle 4.45 mia moglie ha chiamato perché ancora non ci chiamava nessuno. Abbiamo chiamato per caso. Quindi vogliamo capire l'alcol dov'è finito. Mia figlia era un pesce d'acqua, faceva surf, beach volley. Lo sport era la sua vita, curava il corpo, studiava al terzo anno di università. Noi vogliamo sapere cosa è successo a mia figlia, questo soltanto".

Procura apre fascicolo per omicidio colposo

 Intanto, nell'inchiesta sulla morte di Simona Cinà, la Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. L'ipotesi al momento ritenuta privilegiata dagli inquirenti resta comunque quella di un malore o di un incidente, senza però la responsabilità di altre persone.

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