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Scrisse da prigioniero di guerra a Berlino alla moglie, la lettera arriva a destinazione 80 anni dopo

La missiva, firmata da Pasquale Aloisio, era indirizzata a Mottola (Taranto) ma non venne mai consegnata. Fino ad oggi. Il sindaco Giampiero Barulli racconta la storia dietro quella cartolina che risale alla Seconda guerra mondiale

Scrisse da prigioniero di guerra a Berlino alla moglie, la lettera arriva a destinazione 80 anni dopo - foto 1
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Scritta e spedita 80 anni fa da Berlino, è arrivata a destinazione solo da pochi giorni.

Si tratta di una lettera del soldato Pasquale Aloisio, originario di Mottola (Taranto), catturato durante la Seconda guerra mondiale e detenuto in un campo di prigionia vicino a Berlino. Il militare aveva scritto poche righe per la sua amata moglie, che voleva rassicurare sulle sue condizioni. "Cara Maria - sono le sue parole -, la mia salute è buona, perciò non devi essere in pensiero per me".

 

Il racconto del sindaco su Facebook

 Racconta la storia su Facebook il sindaco di Mottola Giampiero Barulli, che al suo post ha allegato anche l'immagine della missiva, di cui si erano perse le tracce nel secolo scorso. Sono poche righe, scritte con il cuore dal soldato lontano da casa. "E' il 1943 - afferma il primo cittadino del centro pugliese -. C'è la guerra e tutti i ragazzi sono al fronte a combattere. Tra di loro c'è Pasquale, soldato mottolese. E' in un campo di prigionia nei pressi di Berlino e scrive una lettera a sua moglie Maria, rassicurandola sulle sue condizioni di salute. La lettera, però, non arriva a destinazione". 

 

Il ritorno del soldato Pasquale

 Pasquale invece, continua Barulli, "torna incolume dalla guerra e vive serenamente con la moglie crescendo tre figli. Passano 80 anni e, incredibilmente, qualche giorno quella lettera arriva in Comune, spedita da un signore di Firenze". 

 

La cartolina data alla figlia del soldato

 Quella cartolina postale, che in fin dei conti racconta di un grande amore ostacolato dal conflitto, è stata subito consegnata alla figlia di Pasquale "che - commenta ancora il sindaco - legge con grande commozione le dolci parole del padre. Altri tempi, altre vite. Ma un filo, quello del destino, che lega e riannoda tutto, persone, storie e ricordi". 

 

Parole da un campo di prigionia

 La lettera venne spedita da uno dei campi di prigionia tedeschi Kriegsgefangenenlager. "Sper - si legge ancora nel documento - di poter avere presto tue notizie e che siano buone. Con l'occasione ti invio gli auguri per il Natale. Baci affettuosi". 

 

Datata 21 novembre 1943

 La data è quella del 21 novembre 1943, mentre il timbro ha la data 26 novembre dello stesso anno. Ai soldati internati nei campi di detenzione in quel periodo veniva quasi imposto di inviare cartoline per comunicare che erano in buona salute, anche se pativano le sofferenze della prigionia. Pasquale, grazie all'intervento delle forze alleate, riuscì a tornare a Mottola e a riabbracciare la moglie Maria. Quella cartolina postale dimenticata, che non ha perso il suo candore, è riemersa improvvisamente dal passato. Una storia commovente che tanti cittadini, commentando il post del sindaco, hanno definito "semplicemente emozionante". 

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