LABORATORIO SOTTERRANEO

Scoperto un bunker-serra di marijuana in Aspromonte, denunciati padre e figlio

I carabinieri di Platì hanno individuato, nascosto tra la vegetazione, un locale sotterraneo con impianti abusivi e attrezzature per coltivare la sostanza stupefacente 

13 Nov 2025 - 08:47

Un bunker sotterraneo, nascosto tra la vegetazione dell'Aspromonte, trasformato in una serra di marijuana: a scoprirlo sono stati i carabinieri della stazione di Platì (Reggio Calabria) durante un controllo del territorio per contrastare la produzione di sostanze stupefacenti. La struttura si trovava sotto una stalla e disponeva di tutta l'attrezzatura per coltivare l'erba. Un uomo e suo figlio sono stati individuati come i responsabili dell'allestimento del laboratorio sotterraneo e sono stati denunciati in stato di libertà. L'operazione è stata realizzata con la collaborazione dello squadrone eliportato cacciatori "Calabria" e con il quattordicesimo battaglione "Calabria".

Un cavo elettrico tra gli alberi

 Ad attirare l'attenzione dei militari, durante le loro perlustrazioni, è stato un cavo elettrico che si inoltrava tra gli alberi: i carabinieri hanno quindi seguito il tracciato per diverse centinaia di metri fino ad arrivare a un capanno agricolo. All'interno della struttura i carabinieri hanno trovato un sistema di contrappesi non visibile dall'esterno che veniva azionato da un pannello basculante: si poteva quindi accedere a un vano sotterraneo ben nascosto. 

Le piante e il sistema elettrico e di aerazione

 All'interno c'era una coltivazione di marijuana composta da piante alte 70-110 centimetri. Un impianto elettrico e un sistema di aerazione alimentati attraverso un collegamento abusivo alla rete pubblica rendevano tutto perfettamente funzionante per la crescita delle piantine, esattamente come in una serra professionale: trasformatori, ventilatori e lampade creavano l'ambiente ideale per la coltivazione della sostanza stupefacente. 

Vasta operazione contro il narcotraffico

 La scoperta di questo impianto sofisticato è l'esito di un'operazione che rientra in una vasta strategia di contrasto al narcotraffico che i carabinieri della Compagnia di Locri stanno realizzando: impegnati nel monitoraggio delle aree più impervie dell'Aspromonte, stanno cercando da tempo di creare, scrive l'Arma in una nota, "un baluardo fondamentale contro l'illegalità". 

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