Secondo gli investigatori, il movente sarebbe un debito di 60mila euro che la vittima avrebbe maturato nei confronti del 59enne indagato
Un 48enne, Adriano Gneo, è morto a Roma precipitando dalla terrazza del condominio in cui abitava. Prima di cadere nel vuoto, la vittima avrebbe avuto una violenta lite con un uomo, che lo avrebbe rincorso fino al luogo dal quale è poi caduto, forse nel tentativo di sfuggire al suo aggressore. È accaduto il 2 luglio, ma se ne ha notizia soltanto ora. La Procura indaga. Secondo gli investigatori, il movente sarebbe un debito di 60mila euro che la vittima avrebbe maturato nei confronti di un 59enne.
Prima di essere preso a pugni, l'aggressore si era presentato a casa della vittima, che viveva con gli anziani genitori, per informare il padre del presunto debito del figlio. Durante l'interrogatorio, l'indagato ha dichiarato che la vittima avrebbe effettuato dei bonifici per suo conto ad altri creditori, denaro che però sarebbe stato dirottato altrove. Una versione dei fatti che però non convince gli inquirenti.
L'uomo indagato sarebbe noto alle forze di polizia per reati di spaccio di droga e detenzione di armi. Durante la perquisizione in casa del 59enne è stato sequestrato diverso materiale, tra cui computer e carte di pagamento elettroniche.
Durante il sopralluogo del medico legale è emerso che il 48enne morto aveva su un gluteo un foro compatibile con un pallino sparato da una pistola da soft air. Il fatto ricorda le circostanze di un delitto avvenuto alla Magliana, in cui con le stesse modalità venne ucciso Francesco Vitale, sempre per un debito.