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Rinnegò Mattarella durante sit-in a Milano, carabiniere: "Il presidente è il mio simbolo, chiedo scusa"

La frase di un militare al corteo pro Palestina è stata immortalata in un video che ha fatto il giro del Web. L'Arma lo ha trasferito, sul caso indaga la Procura

Il comando generale dell'Arma ha disposto il trasferimento immediato del carabiniere che sabato, durante il sit-in pro Palestina di Milano, rispondendo a una manifestante, aveva detto di non riconoscere il presidente Mattarella.

"Non l'ho votato, non l'ho scelto io, non lo riconosco", le sue parole. Dopo il fatto, emerso dalla diffusione di un video, l'Arma ha informato l'autorità giudiziaria ordinaria e quella militare, trasferendo il militare a un incarico non operativo, e adottando i provvedimenti disciplinari necessari. Il militare ha poi chiesto scusa, spiegando il gesto: "Il presidente della Repubblica è il mio simbolo - ha detto -. Mi sono ritrovato a dire una frase stupida e non pensata veramente, sono mortificato". La Procura di Milano aprirà un fascicolo di indagine sul caso.

Rinnegò Mattarella durante sit-in a Milano, carabiniere: "Il presidente è il mio simbolo, chiedo scusa"  - foto 1
Tgcom24

Fotogallery - Striscioni e sit-in pro Palestina in molte città da nord a sud: tensione a Milano tra le forze dell'ordine e i manifestanti

In tanti sono scesi in piazza per manifestare la loro solidarietà al popolo palestinese anche nel Giorno della Memoria. Da nord a sud striscioni, sit-in e slogan per fermare la guerra a Gaza. Tensione a Milano, dove i manifestanti, circa 1.200 persone, che volevano sfilare in corteo sono venuti a contatto con le forze dell'ordine in tenuta antisommossa cercando di sfondare il cordone

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Le indagini

 Dell'episodio è stato informato direttamente il procuratore di Milano Marcello Viola ed è attesa in Procura un'informativa dei carabinieri e dovrà essere analizzato il video. Poi sarà iscritto il fascicolo a carico del militare. Si può ipotizzare al momento il reato di "offesa all'onore o al prestigio del presidente della Repubblica", ma i pm dovranno fare valutazioni a seguito dell'informativa.

 

La manifestante: "Sconcertata dalle parole del carabiniere"

 Franca Caffa, la manifestante a cui si è rivolto il carabiniere, è "rimasta sconcertata" per le parole del militare. "Perché si è azzardato a dire così? Anche se non è d'accordo nel modo di Mattarella di fare il presidente, e questo è legittimo, resta il fatto che è il presidente di tutti", ha spiegato l'ex consigliera comunale del Prc, classe 1929, fondatrice del comitato inquilini Molise-Calvairate-Ponti, che a Sant'Ambrogio ha ricevuto dal comune l'attestato di Civica benemerenza. In piazza è scesa perché "si tratta di volere politiche giuste, anche in coerenza con la tragica vicenda della persecuzione degli ebrei che ora non va ripetuta a danno dei palestinesi. Nel giorno della memoria, siamo coerenti con la memoria: basta persecuzioni". "Mi dispiace per quell'uomo - ha concluso senza commentare il suo trasferimento annunciato dall'Arma -. Forse il mio modo di propormi per un colloquio aperto gli ha fatto effetto".

 

Il carabiniere chiede scusa

 "Il presidente della Repubblica è il mio simbolo. Mi sono ritrovato a dire una frase stupida e non pensata veramente, sono mortificato. Chiedo scusa, la mia priorità era togliere una signora anziana da problemi causati da eventuali cariche". Sono queste le parole del carabiniere maresciallo capo che sabato durante il sit-in pro Palestina aveva detto di non riconoscere il presidente Mattarella. "Dovevamo caricare - ha spiegato il militare in sua difesa -, avevo pensato di immedesimarmi in quella signora anziana di fronte a me per poi portarla dietro al cordone delle forze dell'ordine e metterla in protezione, visto che la situazione in piazza si stava scaldando".

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