IL CASO DI TRIESTE

Resinovich, un tecnico dell'autopsia: "La frattura alla vertebra forse opera mia"

Il preparatore anatomico si è presentato spontaneamente dagli inquirenti e dovrebbe essere a breve ascoltato dal pm sul decesso della 63enne triestina. La lesione venne notata nella seconda autopsia

06 Mag 2025 - 12:13
 © Ansa

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Durante la prima autopsia sul corpo di Liliana Resinovich, il tecnico che ha esaminato il cadavere potrebbe "aver procurato la frattura alla vertebra" emersa nel secondo esame autoptico. E' quanto sostiene il preparatore anatomico che l'11 gennaio 2022, nella sala anatomica dell'obitorio di via Costalunga a Trieste, partecipò alle operazioni. Secondo quanto scrive il "Piccolo", lo specialista si è presentato spontaneamente davanti agli inquirenti per esporre la  sua ipotesi e dovrebbe a breve essere ascoltato dal pm. La 63enne triestina venne trovata senza vita il 5 gennaio 2022.

Frattura alla vertebra rinvenuta nella seconda autopsia

 Il tecnico, un preparatore anatomico, o tecnico di sala settaria, non esclude, secondo il quotidiano di Trieste, che alcune manovre da lui stesso eseguite sul cadavere possano aver causato la lesione alla faccetta superiore sinistra della vertebra toracica T2, rinvenuta nella seconda autopsia eseguita sui resti della donna, effettuata dall'antropologa forense Cristina Cattaneo.

Scontro tra marito e famiglia

 Quella frattura alla vertebra è stata recentemente il motivo di uno scontro fra la difesa di Sebastiano Visintin, il marito di Liliana indagato per l'omicidio della moglie (la difesa non esclude che quella frattura sia stata procurata nel momento del ritrovamento del cadavere) e i consulenti dei familiari, di parere contrario. Le dichiarazioni dello specialista dunque alimentano i dubbi sulle origini di quella lesione. Anche se la frattura non è un elemento che possa confermare o confutare la "dinamica omicidiaria estrinsecatasi a mezzo di soffocazione esterna". Il "Piccolo" ricorda inoltre che la frattura non era stata rilevata dalla Tac eseguita l'8 gennaio 2022, due giorni prima dell'autopsia. 

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