L'appello

Hostess morta a Vienna, il papà: "Non ci stiamo, l'indagine è stata chiusa troppo in fretta"

A "Pomeriggio Cinque News" le parole del padre di Aurora Maniscalco

26 Giu 2025 - 19:55
 © Da video

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Nella notte tra sabato 21 e domenica 22 giugno Aurora Maniscalco, una hostess italiana di 24 anni, è precipitata dal terzo piano di un palazzo a Vienna, città in cui viveva da tre anni. Ed è morta poche ore dopo, per via delle ferite riportate. Al momento dell'incidente si trovava con lei il fidanzato, un giovane di 27 anni. Dopo delle brevi indagini, la polizia austriaca non ha ritenuto valida l'ipotesi di omicidio e ha deciso di chiudere il caso, ritenendo che possa trattarsi di un incidente o di un gesto estremo. In attesa di una pronuncia definitiva della magistratura sulla questione, i famigliari si sono detti contrari alla ricostruzione della polizia. Il papà, ospite a "Pomeriggio Cinque News", ha deciso anche di lanciare un appello ai residenti del palazzo da cui è precipitata Aurora.

Le parole del papà di Aurora

 "In famiglia abbiamo detto che non ci stiamo perché sembra che l'indagine sia stata chiusa troppo in fretta, è un caso molto più grave di quello che è successo. Aurora era una ragazza solare, spigliata e aveva dei progetti per il futuro", spiega ai microfoni del programma di Canale 5 Francesco Maniscalco, il papà della 24enne.

L'uomo rivolge poi un appello ai residenti del palazzo da cui è precipitata Aurora: "Chiedo alle persone che abitano in questo residence di parlare e di aiutarci, se hanno visto qualcosa, per scoprire la verità". Riguardo ai possibili litigi tra Aurora e il fidanzato, di cui ha parlato una vicina di casa sempre ai microfoni di "Pomeriggio Cinque News", il padre della ragazza confessa: "Sapevo qualcosina, ma la ragazza parlava giustamente di più con la madre che è più informata di me. Abbiamo saputo, dalla vicina di sotto, che c'erano spostamenti di mobili e che volavano degli oggetti. Non penso che Aurora, esile com'era, avesse avuto la forza di spostare mobili perciò non è ancora chiara la questione".

"Noi vogliamo sapere la verità, non possiamo metterci il cuore in pace perché conoscevamo Aurora ed era una ragazza felice. Chiediamo che venga fatta l'autopsia sul corpo", conclude l'uomo.

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