Udienza tra le polemiche

Processo Ciro Grillo, il legale della difesa: "Non mi faccio intimidire, continuerò a fare domande sui fatti"

L'avvocato del figlio del fondatore M5s replica alle affermazioni del legale di parte civile, che ha parlato di "domande da Medioevo", in merito all'esame della principale accusatrice

14 Dic 2023 - 22:01

"Non mi faccio intimidire, continuerò a fare domande esclusivamente sui fatti, che ovviamente riguardano un processo per violenza sessuale e non un furto di borsette". L'avvocato Antonella Cuccureddu, legale del pool della difesa di Ciro Grillo, replica così alle affermazioni del legale di parte civile Dario Romano, che ha parlato di "domande da Medioevo", in merito all'esame di mercoledì della principale accusatrice del figlio del fondatore del M5s e dei tre suoi amici Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. I giovani sono accusati di violenza sessuale di gruppo nel processo che si sta svolgendo, a porte chiuse, presso il tribunale di Tempio Pausania (Sassari).

© Tgcom24

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"Pressioni sul tribunale"

 "Tutte le domande fatte mercoledì sono state vagliate e ammesse da un tribunale del 2023, che segue il sistema accusatorio che prevede il contro-esame, che riguarda non i pianti e i sentimenti della vittima ma solo i fatti", prosegue Cuccureddu. "Non ho nessuna ragione di chiarire la questione con il mio collega: tutti e due conosciamo il codice di procedura penale. Ma farò presente al tribunale cosa sta succedendo in questo processo: Qual è la pressione che stiamo subendo tutti perché sono state stigmatizzate domande sul fatto, e non sui sentimenti, fatte dal tribunale. E' una pressione sul tribunale". E ancora: "Mi intimidiscono scrivendo che ho fatto domande che non erano ammissibili o preistoriche o medievali riportando quello detto dalla parte civile".

"Messaggi di solidarietà e supporto"

 "Ho ricevuto centinaia di messaggi da colleghi, magistrati e anche giornalisti di solidarietà e supporto - spiega ancora l'avvocato difensore del figlio di Beppe Grillo (che un mese fa aveva attaccato l'avvocato Giulia Bongiorno) -. D'altra parte anche tanti da colleghi e magistrati che mi dicevano: 'ma avvocato, lei fa domande su come sono stati tolti i pantaloni'. Questo perché voi avete stigmatizzato un elemento del fatto: non si può fare una violenza sessuale se uno ha i pantaloni".

"Emerse contraddizioni"

 L'avvocato Cuccureddo ha poi messo in evidenza diversi "non ricordo" ma anche contraddizioni nei ricordi della presunta vittima della violenza sessuale, Silvia (nome di fantasia), ragazza italo-norvegese di 23 anni (19 all'epoca dei fatti). Sono due le situazioni sulle quali si è concentrato l'interrogatorio di Cuccureddu e che avrebbero messo in luce incongruenze rispetto a quanto riferito dalla ragazza ai carabinieri e quanto poi riferito in aula. Uno riguarda i 14 messaggi inviati dalla presunta vittima, tra le 14:15 e le 14:45, quindi dopo aver subito la presunta violenza, secondo la sua ricostruzione, a varie persone, tra cui l'istruttore di kite surf, chiedendogli di spostare l'appuntamento con la lezione al giorno successivo.

Minacce social all'avvocato Cuccureddu

 Dopo le polemiche sono arrivate anche minacce social all'indirizzo proprio dell'avvocato Cuccureddu. Lo ha riferito ai cronisti la stessa legale del pool di difesa al termine di due giorni di deposizione della giovane a Tempio Pausania. "Il presidente e pubblico ministero mi hanno pubblicamente manifestato la loro più piena e totale solidarietà invitandomi a denunciare le minacce che sto ricevendo in queste ore sui profili social".

Non si placa la polemica per le domande all'accusatrice

 E proprio sui social non si placano le polemiche: decine di persone hanno scritto e commentato quanto sarebbe accaduto nel processo a porte chiuse. In prima linea alcune attiviste dei movimenti femministi sardi che hanno paragonato l'andamento del dibattimento al processo tenutosi a Latina nel 1979 riguardante il delitto del Circeo, contro Angelo Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido. "Si potrebbe pensare di andare a manifestare fuori dal tribunale per portare la solidarietà a questa ragazza", scrive un utente. Proposta che si sta valutando per le prossime due udienze previste in calendario per il 30 gennaio e 1 febbraio. 

Boldrini: "Rabbia per quelle domande, è violenza"

 "'Come le hanno tolto gli slip?'. 'Perché non ha dato un morso?'. A leggere la cronaca dell'udienza della ragazza che ha denunciato uno stupro di gruppo, vengono i brividi. I brividi e tanta rabbia". Così su Facebook l'ex presidente della Camera Laura Boldrini interviene sulle polemiche riguardo le domande rivolte dalla difesa all'accusatrice di Grillo Jr e suoi tre amici.

Boldrini: "Questa è misoginia"

 "Come dice giustamente l'avvocata Boiano, sembra di essere tornati a 'Processo per stupro', a 50 anni fa, con la donna che ha denunciato che finisce sotto accusa al posto dei presunti stupratori - aggiunge nel post -. Sotto accusa perché non ricorda se in taxi ha appoggiato le gambe su quelle di uno degli imputati. Qual è il punto? Anche se lo avesse fatto, cosa si vuole dimostrare? Che se l'è cercata? Che quello è il via libera, implicito e scontato, a un rapporto sessuale non desiderato? Questo modo di difendere imputati per stupro è sconvolgente e scandaloso. Questa è vittimizzazione secondaria, un'altra forma di violenza che colpisce le donne che denunciano. E non ha nulla a che fare con il diritto di difesa di chi è accusato. Questa è misoginia e deve restare fuori dai tribunali".

News processo Ciro Grillo: esame teste chiave prosegue a gennaio

 Con tutta probabilità non terminerà con l'udienza odierna il contro-esame della presunta vittima nel processo. Si proseguirà, infatti, il 31 gennaio e 1 febbraio 2024 con le domande delle difese alla giovane italo-norvegese ed eventualmente con le contro repliche del pm Gregorio Capasso. Poi in aula, sempre a porte chiuse, sfileranno gli altri testimoni a partire dalle udienze, del 7 e 8 marzo, dell'11 e 12 aprile e del 13 e 14 giugno.

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