La ragazza era stata immortalata dall’autovelox: oltre al divieto di circolazione in Svizzera ora potrebbe rischiare anche qualcosa in più di una salatissima multa
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Andava a 225 chilometri in un tratto in cui il limite era fissato a 100. Ora sono guai per una 22enne milanese, immortalata a fine giugno da un autovelox mentre sfrecciava sull’autostrada A2 all’altezza di Balerna, nel distretto di Mendrisio. Ci hanno messo poco più di due mesi per identificarla ma ora le autorità svizzere l'hanno finalmente trovata e potrebbero non andarci leggeri con questa giovane pirata della strada. Oltreconfine infatti certe condotte non vengono solo sanzionate amministrativamente ma possono anche scadere nel penale.
Intanto per la ragazza la contestazione ha già avuto conseguenze, visto che le è stata vietata da ora in poi la circolazione in tutta la Svizzera. Una prima punizione cui ne seguiranno di certo altre. Secondo quanto si legge nel regolamento stradale di Berna, i "conducenti spericolati" non rischiano infatti solo il ritiro della patente o la confisca del veicolo. La pena detentiva può arrivare addirittura a quattro anni di carcere, in casi limite come quello della ventiduenne, che non sfuggirà ora di certo quantomeno a una salatissima multa. Impossibile sapere tuttavia da subito a quanto ammonterà tale sanzione pecuniaria, visto che anche nel Canton Ticino come nel resto della Svizzera le multe si pagano in base al reddito percepito.
L'anno scorso fecero scalpore in questo senso i 95.000 franchi svizzeri (circa 100.000 euro) commiati a un milionario francese, colpevole di aver superato il limite di "appena" 27 chilometri. Sanzioni record che tuttavia non sembrano spaventare gli automobilisti italiani, spesso decisi a superare la frontiera a velocità che avrebbero fatto impallidire il mitico pilota ticinese Clay Regazzoni. Solo qualche giorno fa la polizia svizzera ha fermato infatti un'altra automobilista italiana, che viaggiava lungo via Cantonale a Cresciano a 104 chilometri all’ora, più di cinquanta oltre il limite prescritto. In quel caso la donna colpevole dell'infrazione era stata una quarantasettenne della provincia di Vercelli, bloccata dalla Polizia Cantonale ad alcuni chilometri di distanza dal luogo dell’infrazione, a Biasca, dopo un breve inseguimento. Anche per lei, oltre alla denuncia come "pirata della strada", è scattato immediato il ban alla circolazione sulle strade svizzere.