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Torino, gru crolla su un palazzo: tre operai perdono la vita

L'incidente si è verificato in via Genova. Un testimone: "Poteva essere una strage" 

Una gru è crollata su un palazzo in via Genova a Torino: hanno perso la vita tre operai che erano impegnati in lavori di ristrutturazione.

Si tratta di Roberto Peretto, 52 anni, Marco Pozzetti, 54 anni, Filippo Falotico, 20 anni. La prima vittima è morta sul colpo, mentre gli altri due sono deceduti poco dopo in ospedale. Altre tre persone sono rimaste ferite in modo non grave.

E' la seconda volta in due mesi che un incidente del genere si verifica a Torino: a ottobre nessuno era rimasto ferito.

 

Crolla gru a Torino, l'ultimo scatto degli operai morti

Gli operai morti nel crollo di una gru a Torino in una foto: Filippo Falotico, Roberto Peretto e Marco Pozzetti. Nel profilo Instagram di Falotico, in primo piano a destra, l'ultimo scatto fatto insieme venerdì su quei tetti.

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La gru è caduta su un palazzo di sette piani - Dopo aver estratto gli operai rimasti incastrati sotto la intelaiatura della gru, i vigili del fuoco sono intervenuti con quattro squadre per liberare l'area dalle strutture collassate e metterla in sicurezza. La gru è caduta su un palazzo di sette piani, causando danni limitati alla struttura, per poi finire sulla strada, di solito molto trafficata e percorsa anche da mezzi pubblici.  

 

Dimesso operaio ferito

 E' stato poi dimesso in serata, con cinque giorni di prognosi, Mirzad Svrka, un operaio di 39 anni di origine serba, sopravvissuto al crollo della gru. Dimesso con una prognosi di 60 giorni anche l'automobilista ferito, che ha riportato un trauma vertebrale, resta invece ricoverata all'ospedale Cto di Torino una passante ferita. Ha riportato un trauma cranico ed è in stato di shock.

 

 

Il cantiere per la ristrutturazione di una facciata

Si stava ultimando l'allestimento di una gru per la ristrutturazione della facciata di un condominio quando si è verificato l'incidente costato la vita a 3 operai e il ferimento di altre persone. Sono due gli impianti coinvolti nel crollo. Il primo è la gru vera e propria, fornita dalla ditta Loca-Gru. Il secondo è il mezzo - dell'azienda Calabrese autogru - che serviva per l'assemblaggio. Gli operai farebbero parte di una terza azienda, del Milanese.

 

Caduti da 40

metriSecondo una prima ricostruzione, gli operai erano sulla gru e sono precipitati da decine di metri di altezza, forse una quarantina. Uno di loro è finito sotto il contrappeso in cemento. Il braccio dell'automezzo della Calabrese autogru si è spezzato in due, restando comunque agganciato alla base, ed è piombato sulla palazzina di fronte. La gru si è rotta in quattro parti. Il cantiere per la ristrutturazione è della società Fiammengo.

 

Un testimone: "Poteva essere una strage" - "Venerdì qui sotto c'era la coda all'ufficio postale e pochi metri più in là c'è la fermata dell'autobus. Poteva essere una strage". A dirlo un operaio del cantiere. L'incidente è avvenuto infatti nel popoloso quartiere Nizza Millefonti, a pochi passi dal Lingotto, in una zona di grande passaggio, dove sono numerosi i negozi e i servizi. La via è anche attraversata dai mezzi pubblici. 

 

In un video: "Sono morti tutti, è un manicomio"

"La gru è caduta, abbiamo fatto una strage... sono morti tutti... cosa stai a fare in ufficio!! Sono morti i gruisti, i tre montatori, vieni giù...". Sono le grida di un operaio, riprese in un video realizzato col cellulare da un passante, subito dopo il crollo. "Dovevo andare in pensione, io non ce la faccio, io me ne vado - urla -. La gru è caduta, non so cosa sia capitato". In sottofondo si sentono delle grida, una donna dice "respira ancora", un uomo "cosa avete combinato" e un anziano ripete "è un manicomio, è un manicomio".

 

Landini: "Cantieri non possono diventare il far west" "Premesso che sarà la magistratura a ricostruire nel dettaglio ciò che è avvenuto questa mattina a Torino, dove una gru pè caduta su un palazzo causando la morte di tre operai e il ferimento di alcuni passanti, non vorremmo ritrovarci ancora una volta di fronte all'ennesima strage nei cantieri legata a tempi e modalità di lavoro". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, e il segretario della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi. "La logica di fare sempre di più e più presto, con orari di lavoro massacranti e ricorso a squadre di cottimisti in sub appalto, che rischia di mettere la sicurezza di lavoratori dei cittadini in secondo piano, - aggiungono i due segretari - deve essere contrastata. I cantieri non possono diventare il Far west". 

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