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Incidente ferroviario Torino, parlano i due superstiti: "Il treno? Non l'abbiamo visto né sentito arrivare"

Il racconto di chi è sopravvissuto alla strage di Brandizzo: "Ho alzato lo sguardo e sono stato abbagliato dai fari"

Si sono salvati in due da quel treno che nel buio è arrivato a 160 chilometri l'ora, uccidendo cinque colleghi a Brandizzo, nel Torinese.

Andrea Girardin Gibin, 53enne di Borgo Vercelli caposquadra della Sigifer, e Antonio Massa, 45 anni, tecnico manutentore di Rfi, sono ancora sotto shock. "Il treno non l’ho neanche sentito arrivare. Ho alzato lo sguardo e sono stato abbagliato dalle luci del convoglio", dice Girardin Gibin. "Mi sono lanciato in avanti, sul secondo binario. Lo spostamento d’aria provocato dal treno mi ha buttato a terra".

Fotogallery - Operai travolti da un locomotore a Brandizzo (Torino), chi sono le vittime

 

Antonio Massa era a pochi passi da lui, su un altro binario, intento a compilare una relazione di servizio. Nessuno si è reso conto di quello che stava per accadere. "Non mi sono accorto di nulla, il treno non l’ho visto arrivare", racconta dalla sua camera dell’ospedale di Chivasso, come riporta il Corriere della Sera

 

Fotogallery - Brandizzo, Mattarella sul luogo dell'incidente ferroviario

 

Tra i primi a sentire il loro racconto c'è stato il sindaco di Chivasso, Claudio Castello, che ha annunciato il lutto cittadino, in ospedale col sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni. I due sindaci dalle loro parole non sono riusciti a ricostruire l'accaduto: "Ci hanno detto poco. Saranno i rilievi, le autorità che dovranno stabilirlo".

 

 

Nello stesso reparto, a pochi metri dai due sopravvissuti, ci sono i due macchinisti che guidavano il convoglio. Non hanno subito lesioni nell'incidente, ma hanno riportato un forte shock per l'accaduto, tale da indurre i medici a trattenerli in ospedale come gli operai. Le dimissioni per tutti e quattro sono arrivate nel tardo pomeriggio. 

 

La cognata del caposquadra: "E' sotto shock"

 "Andrea è in stato di shock: da anni andava a lavorare insieme ai suoi compagni, e continua a ripetere i loro nomi. Forse l'istinto gli ha permesso di salvarsi, dato che appena ha visto la luce del treno si è buttato dall'altra parte". Parla così Deborah, la cognata di Andrea Girardin Gibin. "Continua a ripetere i nomi dei suoi compagni" ribadisce.

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