LA TRAGEDIA DI ZENA

Piacenza, investì e uccise una coppia di fidanzati: restituita la patente all'automobilista

L'uomo era stato condannato a 5 anni e 7 mesi per duplice omicidio stradale: era ubriaco alla guida e al momento dell'impatto viaggiava a 115 chilometri all'ora. I familiari delle vittime: "Una decisione assurda"

10 Set 2025 - 20:05
 © Dal Web

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A quattro anni dalla tragedia di Zena di Carpaneto (Piacenza), dove il 30enne Daniele Zanrei e la fidanzata 26enne Sonia Tosi furono investiti e uccisi, l'automobilista condannato per duplice omicidio stradale può tornare al volante di una macchina. Il giudice di pace di Piacenza ha infatti annullato la revoca della patente, un provvedimento che era stato emesso dalla prefettura dopo la condanna a 5 anni e 7 mesi pronunciata dalla Corte d'Appello di Bologna. Lo riporta il quotidiano piacentino Libertà.

L'incidente mortale

 Il primo agosto 2021 i due fidanzati viaggiavano su uno scooter a Zena di Carpaneto, nel Piacentino, quando vennero travolti da un'auto guidata da un giovane in stato d'ebbrezza, con un tasso di 2,1 grammi di alcol per litro di sangue, contro un limite massimo consentito di 0,5. L'uomo aveva anche superato il limite di velocità di 50 chilometri all'ora: al momento dell'impatto, infatti, avrebbe toccato i 115 chilometri all'ora.

La reazione delle famiglie

 La restituzione della patente rappresenta un colpo al cuore per le famiglie dei due fidanzati uccisi. "È una decisione gravissima, quale esempio diamo alla società?", ha commentato Danilo Tosi, padre di Sonia, che ha fondato un'associazione intitolata alla figlia per sensibilizzare sulla sicurezza stradale. "Non capisco come si possa arrivare a rimettere la patente in mano a una persona dopo una sentenza della Corte d'Appello diventata definitiva. È inconcepibile. Sembra quasi che si voglia mettere in discussione l'impegno per promuovere comportamenti corretti alla guida", ha aggiunto.

Senza parole anche Antonino Zanrei, padre di Daniele: "Questa decisione mi sorprende. Sono esterrefatto, con tutti gli sforzi che si fanno a livello educativo, in un attimo tutto viene vanificato. Per noi familiari è un dolore indicibile, che non si rimargina. Chi non è passato attraverso queste esperienze, fatica a capire cosa si provi e come si viva dopo un simile lutto. Si dovrebbe fare ancora di più per la sicurezza stradale. Invece questa decisione sembra fare un passo indietro".

Perché è stata restituita la patente

 Come spiega Libertà, la sentenza del giudice di pace piacentino, che ha accolto il ricorso dell'automobilista, non è definitiva. Una volta depositate le motivazioni, la prefettura potrebbe presentare appello al Tribunale ordinario di Piacenza.

La revoca della patente, spiega ancora il quotidiano, comporta che dopo un certo periodo l'automobilista debba conseguire nuovamente la licenza, salvo l'esito di ricorsi, come avvenuto in questo caso. Sembra che il giudice, in attesa della decisione, avesse già restituito in precedenza la patente al condannato, ma ci sarebbe stato un braccio di ferro con la prefettura che avrebbe portato a una nuova revoca e a una seconda restituzione della licenza di guida. L'ultima revoca risalirebbe al 29 ottobre 2024: ora l'ennesima restituzione.

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