Omicidio Willy, i fratelli Bianchi e Pincarelli chiedono l'isolamento in carcere: "Paura di ritorsioni"
I legali hanno chiesto al giudice e ai vertici del Dap di tenere conto delle circostanze dell'arresto e dei rischi connessi, per tutelare l'incolumità dei loro assistiti
I fratelli Gabriele e Marco Bianchi, così come Mario Pincarelli, in carcere con l'accusa di omicidio volontario per la morte di Willy Monteiro Duarte, si trovano da una settimana in isolamento a Rebibbia e devono restare in celle singole altri sette giorni per via delle norme anti-Covid. I legali dei tre giovani hanno, però, chiesto di prolungare il periodo di isolamento. Il motivo è la paura di ritorsioni nei loro confronti da parte di altri detenuti.
Come riporta Il Messaggero, vista l'eco avuta dal caso Willy anche in carcere, ai giudici e ai vertici del Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) i legali dei tre hanno chiesto di tenere conto delle circostanze dell'arresto e dei rischi connessi, per tutelare l'incolumità dei loro assistiti "che hanno diritto a una giusta detenzione".
"Trascorse le due settimane di isolamento precauzionale per il Covid - ha dichiarato al quotidiano il garante per i detenuti del Lazio, Stefano Anastasia - effettivamente si dovrà valutare una adeguata forma di isolamento cautelativo per impedire che i tre possano essere oggetto di attenzioni per così dire sgradite all'interno del carcere. L'uccisione di Willy Monteiro ha avuto una eco mediatica molto forte e ha impressionato gli italiani non solo quelli che sono a casa ma anche coloro che sono detenuti, serve attenzione. Al momento, comunque, ho avuto modo di verificare che questi giorni di detenzione stanno scorrendo senza anomalie".
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