Fermati all'alba

Omicidio Saman, arrestati i cugini dopo la condanna all’ergastolo in Appello

Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz erano stati assolti in primo grado. Dopo la sentenza d'Appello, i carabinieri hanno eseguito l'arresto

08 Mag 2025 - 13:32
 © IPA

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Nella mattinata dell'8 maggio 2025, i carabinieri del Nucleo investigativo di Reggio Emilia hanno arrestato Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz, cugini di Saman Abbas, eseguendo l'ordinanza di custodia cautelare emessa il 6 maggio dalla Corte d'Appello di Bologna su richiesta della Procura Generale. I due erano stati condannati all'ergastolo il 18 aprile 2025 per l'omicidio della 18enne pachistana, avvenuto nel maggio 2021 a Novellara.

In primo grado erano stati assolti, ma la sentenza è stata ribaltata in Appello. I genitori della vittima, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, sono stati anch'essi condannati all'ergastolo, mentre lo zio Danish Hasnain ha visto la sua pena aumentata da 14 a 22 anni.

La testimonianza del fratello e le motivazioni della sentenza

 Durante il processo, il fratello minore di Saman ha testimoniato di aver visto lo zio Danish afferrare la sorella per il collo e ha indicato i cugini come coloro che scavarono la fossa dove fu sepolta. Le dichiarazioni hanno contribuito alla condanna dei familiari. La Corte ha riconosciuto le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, evidenziando come l'omicidio sia stato il risultato di una decisione familiare per punire la giovane che si era opposta a un matrimonio forzato.

Le assoluzioni in primo grado: i motivi

 Nel processo di primo grado, i cugini erano stati assolti per insufficienza di prove. La Corte aveva ritenuto che non vi fossero elementi sufficienti per dimostrare la loro partecipazione diretta all'omicidio di Saman. Tuttavia, nuove testimonianze e approfondimenti investigativi hanno portato alla revisione della sentenza in Appello.

Il ruolo dello zio Danish Hasnain

 Danish Hasnain, zio di Saman Abbas, è stato identificato come l'esecutore materiale dell'omicidio. Secondo le indagini, avrebbe strangolato la nipote e, con l'aiuto dei cugini, seppellito il corpo in un casolare abbandonato vicino all'abitazione di famiglia a Novellara. In primo grado era stato condannato a 14 anni di reclusione, pena aumentata a 22 anni in Appello.

Il ritrovamento del corpo di Saman Abbas

 Il corpo di Saman Abbas è stato ritrovato il 18 novembre 2022 in una fossa profonda circa due metri, all'interno di un casolare abbandonato a pochi metri dalla casa di famiglia a Novellara. Il ritrovamento è avvenuto grazie alle indicazioni fornite dallo zio Danish Hasnain durante le indagini. L'identificazione è stata possibile attraverso un'anomalia dentaria.

L'estradizione dei genitori dal Pakistan

 Dopo la fuga in Pakistan, i genitori di Saman Abbas, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, sono stati arrestati e successivamente estradati in Italia. La madre, arrestata nel maggio 2024, ha dato il proprio consenso all'estradizione senza opporsi. Il padre è stato estradato nel settembre 2023, dopo l'approvazione da parte delle autorità pakistane.

Le fondamentali dichiarazioni del fratello di Saman

 Il fratello minore di Saman Abbas ha fornito una testimonianza chiave durante il processo. Ha dichiarato di aver visto lo zio Danish afferrare la sorella per il collo e ha indicato i cugini come coloro che scavarono la fossa dove fu sepolta. Ha inoltre raccontato di essere stato inizialmente intimidito dai familiari, ma di aver deciso di parlare per rendere giustizia alla sorella.

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