nella zona della movida

Omicidio a Palermo, ucciso con un colpo di pistola alla fronte mentre cerca di fermare un pestaggio

Paolo Taormina, 21 anni, ea intervenuto per difendere un ragazzino picchiato dal branco. Uno degli aggressori avrebbe estratto una pistola puntandola contro il giovane e sparando da distanza ravvicinata

12 Ott 2025 - 09:37
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Ha cercato di fermare un gruppo di giovani che stavano aggredendo un ragazzo. Per questo un 21enne è stato ucciso a Palermo, all'Olivella, storico quartiere del centro storico a 50 metri dal Teatro Massimo, con un colpo di pistola alla testa. La vittima, Paolo Taormina, è il figlio del titolare di un noto bar della zona della movida. Uno degli aggressori, quando la rissa sembrava essere finita, avrebbe estratto l'arma puntandola contro il 21enne e sparando, da distanza ravvicinata, un colpo alla fronte. Inutili i soccorsi. Il branco è poi scappato a bordo degli scooter, facendo perdere ogni traccia.

Secondo una prima ricostruzione attorno alle 3 e mezza di notte un gruppetto di giovanissimi avrebbe scatenato una rissa in piazza Spinuzza, tra i tavolini del locale "O Scruscio", i cui titolari sono i genitori del ragazzo rimasto ucciso. Alcuni ragazzi stavano picchiando un altro giovane quando la vittima sarebbe intervenuta per placare gli animi. Sembrava che Taormina fosse riuscito a sedare la rissa ma all'improvviso uno dei membri del branco avrebbe estratto la pistola. Sono intervenuti gli investigatori dei carabinieri e tre ambulanze. 

Madre della vittima: "La mia vita è distrutta"

  "Ma come si fa? Qual è la motivazione. Mi hanno distrutto la vita. Come si fa a sparare in testa a un ragazzo? Come faccio a vivere ora? Mi avete tolto la speranza". Sono le drammatiche parole della madre di Paolo Taormina. Vicino alla donna parenti e amici che cercano inutilmente di consolarla. Tanti i giovani ancora vicini al pub dove si è consumato il delitto che è uno dei luoghi della movida di Palermo.

Amico di Paolo: "Pestavano un ragazzino, si è messo in mezzo"

 "C'era una rissa. In dieci picchiavano un ragazzino. Paolo è uscito e ha detto loro di smetterla e di spostarsi perché loro dovevano lavorare. Sembrava finita, quando uno lo ha colpito a distanza ravvicinata". Così uno dei giovani che sabato era davanti a O Scruscio racconta l'omicidio di Paolo Taormina. "Stava lavorando, stava lavorando. Si stava guadagnando il pane. Come si fa a ucciderlo per una banale rissa?", si chiede l'amico della vittima. 

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