nella zona della movida

Palermo, 21enne ucciso mentre cerca di fermare un pestaggio: 28enne confessa l'omicidio

Paolo Taormina, 21 anni, era intervenuto per difendere un ragazzino picchiato dal branco. Colpo di pistola o accoltellamento?

12 Ott 2025 - 21:51

Ha cercato di bloccare un gruppo di giovani che stavano aggredendo un ragazzo. Per questo un 21enne è stato ucciso a Palermo, all'Olivella, storico quartiere del centro storico a 50 metri dal Teatro Massimo. La vittima, Paolo Taormina, è il figlio del titolare di un noto bar della zona della movida. Ancora da chiarire la dinamica dell'omicidio. Inutili i soccorsi. Il branco è poi scappato a bordo degli scooter, facendo perdere ogni traccia. Dopo essere stato fermato, Gaetano Maranzano, 28enne originario del quartiere Zen, ha confessato l'omicidio.

La confessione

 Gaetano Maranzano è stato fermato nella tarda mattinata di domenica, nel rione Uditore, mentre si trovava a casa assieme alla compagna. I carabinieri nella perquisizione gli hanno trovato una pistola. Ai militari ha riferito di aver incontrato casualmente la vittima la scorsa notte mentre interveniva per sedare una rissa. Maranzano ha raccontato che Taormina tempo prima aveva importunato la sua compagna e che vedendoselo davanti ha perso il controllo e l'ha colpito. Gli inquirenti stanno verificando la sua versione.

Le immagini social del killer

 Maranzano su Tik Tok nella sua ultima foto postata (che conta migliaia di visualizzazioni dopo che si è sparsa la notizia che sarebbe lui l'omicida del giovane) mette un sottofondo musicale e parlato in cui si sente: "Tu mi arresti e per che cosa? Per l'omicidio di Michele Navarra...". Il giovane appare con una barba lunga e diverse collane dorate tra cui una con un pendente a forma di revolver. Il giovane posta poi foto con la figlia piccola, che dovrebbe compiere un anno in questi giorni, e in una di queste la bimba, con le collane del padre al collo, tiene in mano il pendente con la pistola in miniatura.

Secondo una prima ricostruzione attorno alle 3 e mezza di notte un gruppetto di giovanissimi avrebbe scatenato una rissa in piazza Spinuzza, tra i tavolini del locale "O Scruscio", i cui titolari sono i genitori del ragazzo rimasto ucciso. Alcuni ragazzi stavano picchiando un altro giovane quando la vittima sarebbe intervenuta per placare gli animi. Sembrava che Taormina fosse riuscito a sedare la rissa. Ancora da chiarire la dinamica dell'omicidio: inizialmente si era parlato di con un colpo di pistola alla testa con uno degli aggressori, che a rissa finita, avrebbe estratto l'arma puntandola contro il 21enne e sparando, da distanza ravvicinata, un colpo alla fronte. Successivamente, l'accoltellamento. Sono intervenuti gli investigatori dei carabinieri e tre ambulanze. 

Tenta di fermare pestaggio, ucciso con colpo pistola in testa a Palermo

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Madre della vittima: "La mia vita è distrutta"

 "Ma come si fa? Qual è la motivazione. Mi hanno distrutto la vita. Come si fa a sparare in testa a un ragazzo? Come faccio a vivere ora? Mi avete tolto la speranza". Sono le drammatiche parole della madre di Paolo Taormina. Vicino alla donna parenti e amici che cercano inutilmente di consolarla. Tanti i giovani ancora vicini al pub dove si è consumato il delitto che è uno dei luoghi della movida di Palermo.

Lo zio: "Era un lavoratore, non si può morire così"

 Lo zio di Paolo racconta che "c'era stata poco prima una rissa. Una banale lite, come accade spesso soprattutto la notte. Mio nipote è uscito per cercare di interromperla. Ha detto al gruppetto di smetterla e andare via perché loro stavano lavorando. A questo punto uno avrebbe preso qualcosa in tasca e l'ha colpito. Mio nipote era un lavoratore. Si occupava anche lui del locale gestito dalla famiglia, non si può morire così. Non è possibile uccidere in questo modo un giovane di 21 anni. Non so come ci potremo riprendere da una perdita così grave". 

Amico di Paolo: "Pestavano un ragazzino, si è messo in mezzo"

 "C'era una rissa. In dieci picchiavano un ragazzino. Paolo è uscito e ha detto loro di smetterla e di spostarsi perché loro dovevano lavorare. Sembrava finita, quando uno lo ha colpito a distanza ravvicinata". Così uno dei giovani che sabato era davanti a O Scruscio racconta l'omicidio di Paolo Taormina. "Stava lavorando, stava lavorando. Si stava guadagnando il pane. Come si fa a ucciderlo per una banale rissa?", si chiede l'amico della vittima. 

Sindaco Palermo: "Ferita profonda, lutto cittadino per esequie"

 "Palermo si è svegliata oggi con una ferita profonda. L'omicidio di Paolo Taormina, un ragazzo di 21 anni, intervenuto per tentare di sedare una rissa e colpito con un colpo di pistola alla testa, è un fatto di gravità assoluta che scuote le coscienze e chiama in causa ogni persona responsabile". Così il sindaco di Roberto Lagalla sottolineando che la città "non può essere ostaggio di chi è convinto di ostentare forza, usando un'arma e, invece, è solo un vile criminale". "Per questo - aggiunge - condanno con fermezza la brutale violenza che ha strappato la vita a un giovane che ha avuto il coraggio di agire, di non voltarsi dall'altra parte. Un gesto che avrebbe dovuto essere d'esempio e che invece è stato punito con la morte". "Nell'annunciare il lutto cittadino nella giornata delle esequie - afferma il sindaco - confido pienamente nel lavoro degli investigatori e delle forze dell'ordine e nei risultati che potranno eventualmente pervenire dall'osservazione dei sistemi di telesorveglianza".

Tensione nella camera mortuaria del Policlinico

 C'è stata molta tensione alla camera mortuaria dell'ospedale Policlinico di Palermo, dove era stata portata la salma di Paolo Taormin. All'istituto di Medicina legale sarà eseguita l'autopsia per accertare le cause del decesso. I familiari, i parenti e i tanti amici della vittima presenti urlano e piangono.

Giovane ucciso a Palermo, fiaccolata in ricordo di Paolo Taormina e delle altre vittime di violenza in città

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