LA NUOVA CHAT

Ilaria Sula, l'ex fidanzato disse agli amici: "O torna con me o la uccido"

È uno dei messaggi trovati nel cellulare di Mark Antony Samson. Per i pm c'è premeditazione: verso la richiesta di giudizio immediato

07 Lug 2025 - 19:11
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"O torna con me o la uccido". È uno dei messaggi trovati dagli inquirenti nel cellulare di Mark Antony Samson, reo confesso del femminicidio dell'ex fidanzata Ilaria Sula, avvenuto a marzo a Roma. La giovane era stata colpita con tre coltellate al collo. Il suo corpo, nascosto in una valigia, era stato poi abbandonato in un dirupo nei pressi di via Homs. Alla luce degli elementi raccolti, la Procura di Roma contesta al giovane l'omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla relazione affettiva con la vittima.

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Verso il giudizio immediato - Secondo gli inquirenti, dall'analisi dei messaggi scambiati da Samson con alcuni amici emergerebbe un chiaro progetto di femminicidio. Oggi, lunedì 7 luglio, il giovane è stato nuovamente interrogato: per circa due ore ha risposto alle domande dei pm. La Procura si appresta ora a chiudere le indagini e potrebbe richiedere il giudizio immediato. Indagata anche la madre del ragazzo per concorso in occultamento di cadavere.

Le chat - Secondo gli inquirenti, Samson avrebbe anche cercato di sviare le indagini tramite chat, fingendosi Ilaria con le amiche della vittima: "Sofi, non so se sto per fare una cazz..., ma vado a casa di un tizio che ho conosciuto per strada", si legge nelle conversazioni estrapolate dagli investigatori. Le chat, intercorse tra un'amica di Ilaria e Samson - che si era appropriato dell'identità della sua ex fidanzata - sono del 26 aprile 2025, poco dopo il femminicidio della studentessa.

La confessione - In una confessione shock, resa al pubblico ministero e alla gip Antonella Minnuni, Samson aveva ripercorso l'orrore del femminicidio commesso con lucidità e freddezza: "Le ho dato due coltellate da dietro, con il coltello che avevamo utilizzato per tagliare la mortadella. Ilaria non si è accorta di nulla, ha gridato poco". Poi: "L'ho messa in due sacchi che avevo in cucina. Piano piano, stavo realizzando cosa avevo fatto e che era un problema più grande di me. Allora mi sono ricordato di una frase che disse mio nonno prima di andarsene: 'A tutto c’è una soluzione, tranne che ai morti'".

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