Il giovane studente di Andria, assunto da poche settimane come rider, è morto in un incidente stradale durante l'ultima consegna della giornata. Lutto e commozione in città
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Un'ultima consegna che si è trasformata in tragedia. Nicola Casucci, appena diciottenne, ha perso la vita ad Andria in un incidente stradale mentre stava tornando a casa dopo aver portato a termine il suo turno come rider. Studente modello e ragazzo conosciuto e stimato da compagni e docenti, lavorava da poche settimane per un'azienda di consegne a domicilio, deciso a mantenersi agli studi. La sua storia ha scosso la comunità cittadina, dove il dolore si mescola alla rabbia per una giovane vita spezzata troppo presto.
Era la sera di venerdì quando Nicola, in sella alla sua bicicletta, stava effettuando l'ultima consegna della giornata. Intorno alle 23:30, all'incrocio tra viale Virgilio, via Ospedaletto e viale Orazio, la bici del ragazzo si è scontrata con una utilitaria guidata da una 28enne biologa, anche lei di Andria. L'impatto è stato violentissimo: Nicola è stato sbalzato a terra, riportando gravi lesioni al torace e alla testa. I soccorsi del 118 sono arrivati immediatamente e hanno tentato in ogni modo di rianimarlo. Trasportato d'urgenza all'ospedale "Bonomo", il suo cuore si è fermato poco dopo l'arrivo.
La giovane automobilista, sotto shock, è risultata negativa ai test per droga e alcol. La sua auto e la bicicletta di Nicola sono state sequestrate per le indagini. La Procura di Trani ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e l'automobilista è stata iscritta nel registro degli indagati.
Nicola frequentava l'ultimo anno del liceo tecnico "Ettore Carafa" di Andria. Era stato assunto da poche settimane dalla società "Godez", attiva nel settore delle consegne a domicilio, ma non aveva ancora percepito il primo stipendio. Per lui quel lavoro rappresentava una possibilità concreta di contribuire alle spese e di mantenersi negli studi. Il ragazzo viveva nel quartiere Europa e la sua giornata si divideva tra scuola e lavoro. Una vita semplice, fatta di impegno e sacrificio, con il desiderio di costruirsi un futuro. Sul suo banco, i compagni di classe hanno deposto un mazzo di fiori bianchi, mentre i docenti hanno ricordato la sua dedizione e la sua gentilezza.
Secondo le prime ricostruzioni, Nicola viaggiava in bicicletta quando, per cause ancora da chiarire, si è verificato lo scontro con l'automobile all'incrocio. Gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze e analizzando i rilievi per accertare eventuali responsabilità. La Procura ha deciso di non disporre l'autopsia, consegnando la salma ai familiari per i funerali, che si terranno lunedì alle 10 nella chiesa Madonna della Grazia. Nel frattempo, i carabinieri proseguono le indagini con il supporto di consulenze tecniche sui mezzi coinvolti.
La notizia della morte di Nicola ha sconvolto Andria. La scuola "Ettore Carafa" ha espresso cordoglio con un messaggio pubblico: "Il ricordo di Nicola rimarrà sempre vivo in tutti noi". La comunità cittadina si è stretta intorno alla famiglia, mentre durante il triduo in preparazione alla festa patronale è stata dedicata una giornata al tema del lavoro dignitoso e sicuro. La sindaca Giovanna Bruno ha chiesto silenzio e raccoglimento per la tragedia che ha colpito non solo Nicola, ma anche un altro cittadino, Antonio Grumo, morto poche ore dopo in un diverso incidente stradale. Parole di dolore e di riflessione sono arrivate anche dalla diocesi andriese: "C'è ancora molto da fare per garantire un lavoro dignitoso e sicuro", ha sottolineato don Mimmo Basile.
Il caso di Nicola ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei rider e, più in generale, dei lavoratori precari. I sindacati hanno espresso cordoglio alla famiglia e hanno chiesto l'apertura di un tavolo istituzionale per garantire maggiori tutele. "Non possiamo accettare che giovani vite si spezzino per mancanza di sicurezza", è stato il monito arrivato dal mondo sindacale. La tragedia del giovane studente-lavoratore diventa così simbolo delle difficoltà di tanti ragazzi che, come lui, cercano di conciliare studio e lavoro in condizioni spesso precarie.