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Naufragio Cutro, Guardia costiera: "Non siamo usciti? Regole complesse, spesso dal Viminale" | Giovedì Mattarella a Crotone

Piantedosi: "Frontex non ha segnalato pericolo". L'Agenzia europea all'Italia: "Gli Stati decidono la gravità dell'evento". Schlein contro il ministro dell'Interno: "Si dimetta"

Fotogallery - Naufragio davanti alle coste di Cutro (Crotone), strage di migranti

Sulla polemica in merito ai soccorsi nel tragico naufragio di Cutro, la Guardia costiera di Crotone si difende e parla di "regole complesse" che normano i suoi interventi in mare.

"Perché non siamo usciti? Non è questo il discorso - ha detto il comandante della Capitaneria di porto, Vittorio Aloi -. Le nostre regole di ingaggio sono molto complicate e spesso non promanano dal ministero a cui appartengo, ma da quello dell'Interno". Va specificato che "le operazioni le conduce la Gdf finché non si entra in acque Sar. In questo caso la dinamica è da verificare". Il ministro Piantedosi: "Frontex non ha segnalato una situazione di pericolo". La replica dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera: "Spetta agli Stati classificare l'evento come Sar". Intanto, il gip ha convalidato il fermo per due scafisti del barcone. Giovedì Sergio Mattarella sarà a Crotone per rendere omaggio alle vittime.


"Motovedette più grandi avrebbero potuto navigare anche con mare forza 8"

 Il comandante della Capitaneria di porto ha poi sottolineato: "A noi risulta che domenica il mare fosse forza 4 ma motovedette più grandi avrebbero potuto navigare anche con mare forza 8. A noi non è giunto nessun allarme? Ripeto, adesso c'è un intricato discorso di ricostruzione dei fatti del quale non posso e non mi posso permettere di anticipare le conclusioni perché non ci siamo nemmeno arrivati. Stiamo rifacendo tutto il percorso dei fatti e poi riferiremo all'autorità giudiziaria".

 

"Pm ancora non ci ha chiesto materiale"

 "C'è un'inchiesta della Procura ma non riguarda noi, riguarda in generale l'andamento dei fatti. Se e quando saremo chiamati a dare la nostra versione, atti alla mano, brogliacci di telefonate, comunicazioni che ci sono state, noi riferiremo. Per ora non ci è stato chiesto materiale né siamo stati convocati. C'è tutta un altro genere di attività in questo caso in corso da parte dell'autorità giudiziaria e della polizia e quindi questa cosa ormai verrà fatta sicuramente ma prossimamente. Una segnalazione nostra di distress 24 ore prima? Non mi risulta si trattasse di distress", ha aggiunto Aloi.

 

Piantedosi: "Frontex non ha segnalato pericolo"

 "L'assetto aereo Frontex che per primo ha individuato l'imbarcazione dopo le 22 del 25 febbraio a 40 miglia nautiche dall'Italia non aveva segnalato una situazione di pericolo o di stress a bordo, evidenziando la presenza di una persona sopra coperta e altre sotto coperta e una buona galleggiabilità dell'imbarcazione. Poi c'è stato un peggioramento delle condizioni meteo". E' quanto ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nella introduzione della sua audizione davanti alla Commissione Affari costituzionali della Camera sulle linee programmatiche del dicastero.

 

Frontex a Italia: Stati decidono gravità evento

 A stretto giro è arrivata la replica di Frontex. "Sono sempre le autorità nazionali competenti a classificare un evento come ricerca e soccorso", ha precisato l'Agenzia europea, ricordando di aver "immediatamente informato il Centro di coordinamento internazionale dell'operazione Themis e le altre autorità italiane competenti dell'avvistamento, fornendo la posizione dell'imbarcazione, le immagini a infrarossi, la rotta e la velocità".

 

Recuperato corpo bambina, è la 67esima vittima

 Sal, intanto, a 67 il numero delle vittime del naufragio del barcone carico di migranti nelle acque di Steccato di Cutro. Il ritrovamento è avvenuto in mattinata. L'ultimo corpo, in ordine di tempo, a essere stato recuperato dai soccorritori che stanno operando nella zona della tragedia, è quello di una bambina. Al Palamilone, il palazzetto dello sport di Crotone, è stata aperta la camera ardente per rendere omaggio alle vittime del naufragio.

 

Fotogallery - Strage di migranti, aperta la camera ardente a Crotone

La camera ardente al Palamilone, il palazzetto dello sport di Crotone, che accoglie le bare delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro, è stata aperta, in un'atmosfera di grande commozione e cordoglio, dalla preghiera interreligiosa guidata dall'iman della moschea di Cutro, Mustafa Achik, e dal vescovo di Crotone, Angelo Raffaele Panzetta. Tanta la gente arrivata da tutta la Calabria per rendere omaggio alle, per ora, 66 bare poste sul parquet della struttura. Presenti tutti i 27 sindaci del Crotonese e gli amministratori locali. Due signore crotonesi sono state le prime ad entrare per rendere omaggio alle vittime. "Speriamo sia l'ultima - ha detto una di loro tra le lacrime, - dal governo devono vedere cosa fare". "Siamo qui - ha aggiunto l'altra - perché è una tragedia immane che non può non colpirci. Siamo stati fortunati a nascere qui". Grande è il dolore tra quelle bare, molte delle quali bianche. Il pianto dei sopravvissuti e dei membri della famiglia delle vittime, (tanti parenti sono arrivati dalla Germania e da altri Paesi europei), riempie il palasport.

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Due carabinieri i primi a soccorrere: "Salvati 2 naufraghi"

 I primi a intervenire dopo il naufragio sono stati due carabinieri della Compagnia di Crotone. I militari hanno salvato due persone e recuperato 17 corpi. "Ci siamo avvicinati, immergendoci in acqua, notando la presenza di due corpi privi di conoscenza, sotto l'imbarcazione e in pericolo di essere schiacciati. Una donna era già deceduta, mentre un uomo era in sofferenza respiratoria". Soltanto dopo sono arrivati alcuni pescatori, e, successivamente, 118, Gdf, polizia, Guardia costiera e personale del Centro di accoglienza.

 

Schlein a Piantedosi: "Si dimetta"

 Sul caso è intervenuto anche il neosegretario del Pd, Elly Schlein, durante il dibattito in Commissione Affari costituzionali della Camera. "Attendiamo fiduciosi delle indagini della magistratura, ma dal punto di vista politico mi unisco alle voci dei colleghi che mi hanno preceduto e che suggeriscono le dimissioni del ministro Piantedosi e dalla presidente Giorgia Meloni una profonda riflessione, anche sul ministro Salvini e sul ministro Giorgetti".

 

Il gip convalida il fermo per due scafisti del barcone

 Il gip del Tribunale di Crotone ha convalidato il fermo di due scafisti del barcone che si è schiantato sulla costa di Cutro. I due, un turco di 50 anni e un pakistano di 25 anni, sono stati fermati nella giornata di lunedì insieme a un giovane di 17 anni, per il quale procede il Tribunale dei minorenni di Catanzaro che ha fissato l'udienza di convalida giovedì. Il gip Michele Ciociola ha disposto la misura cautelare in carcere per i due che sono indagati di favoreggiamento all'immigrazione clandestina, naufragio colposo e lesioni. Un quarto scafista risulta indagato ma al momento è irreperibile.

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