l'intervento dei carabinieri

Napoli, sedicenne disabile fa arrestare il padre violento che aveva picchiato la madre e la giovane

I carabinieri di Caivano sono stati messi in allerta dai compagni di scuola della ragazza, che aveva inviato la posizione in una chat su WhatsApp, e i militari sono potuti intervenire

19 Giu 2025 - 10:45
 © Carabinieri

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"Papà ci ha picchiate, ci ha picchiate". Con un filo di voce tremolante ha fatto capire al carabiniere che li aveva fermati di essere in pericolo, mentre la madre, per paura tentava di rassicurare il militare. Ha avuto un coraggio da leone la 16enne disabile che mercoledì pomeriggio in provincia di Napoli è riuscita a far arrestare il padre violento che, ubriaco e alla guida di un'auto, aveva picchiato lei e la madre per l'ennesima volta.

La richiesta di aiuto mandata ai compagni di scuola

 La ragazzina ha chiesto aiuto ai suoi compagni di classe via WhatsApp, inviando un messaggio d'aiuto e la posizione GPS grazie alla quale i carabinieri sono riusciti a geolocalizzare la vettura con a bordo la famiglia e a bloccarla.

L'arresto

 L'uomo alla guida, un pizzaiolo 43enne con precedenti, aveva il gomito sporco di sangue: ha fatto finta di niente malgrado la moglie e la figlia avessero sul volto i segni delle botte subite. I militari della compagnia di Caivano l'hanno arrestato in flagranza di reato e chiuso nel carcere di Napoli-Poggioreale.

La denuncia della 16enne

 Il racconto dell'aggressione subita resa dalla 16enne ai carabinieri, in caserma, mette i brividi: "Ha tirato uno schiaffo a mia madre, facendola sanguinare dal naso, - ha detto la giovane, affetta da un ritardo maturativo neuro-psicomotorio per asfissia dopo il parto - il sangue schizzava dappertutto, la macchina è sporca di sangue, io ero ancora in videochiamata con i miei amici e cercavo di fermare mio padre e in questo tentativo mi dava una gomitata sulla bocca provocandomi escoriazioni sul labbro". "Lui, invece, - racconta ancora la ragazzina - si graffiava perché toccava il mio apparecchio dentale e si macchiava del mio sangue. Anche io ho perso sangue. Dopo questa aggressione, mia madre è scesa dal lato passeggero ed è venuta dietro da me. In quel momento mio padre ha arrestato la marcia, è sceso dall'autovettura, ha guardato me da fuori, ha fatto il giro della macchina per potersi avvicinare a mia madre che nel frattempo perdeva sangue dal naso, e voleva forzarla a ritornare al suo posto. Poi fortunatamente siete arrivati voi". 

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