ALLA RIAPERTURA DELLE INDAGINI

Omicidio Nada Cella, sparito un set di reperti dallo studio di Soracco: anche il fermacarte possibile arma del delitto

Agli inquirenti non sono stati forniti alcuni oggetti di un set da scrivania del commercialista a processo. Trovate tracce di Dna sulla camicetta della vittima, che è stata uccisa a colpi in testa mentre era a terra

30 Mag 2025 - 13:00

Quando, nel 2021, venne riaperto il caso di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa il 6 maggio 1996 a Chiavari (Genova) nello studio del commercialista per cui lavorava, "non ci vennero forniti tutti i reperti che erano stati sequestrati all'epoca". È quanto ha dichiarato l'ex direttrice tecnica del laboratorio di genetica forense della polizia scientifica di Roma, Daniela Scimmi, nel corso del processo a carico di Anna Lucia Cecere e del commercialista Marco Soracco. A sparire sarebbero stati alcuni oggetti di un set da scrivania del professionista e un portaombrelli che presentava alcune macchie di sangue.

L'accusa: Nada Cella fu aggredita col fermacarte, che non fu più trovato

 Per l'accusa, sostenuta dalla pm Gabriella Dotto, Nada Cella venne aggredita subito all'ingresso dell'ufficio con un fermacarte in onice che era sulla scrivania di Soracco e che, subito dopo l'omicidio, venne trovato in un armadietto nella stanza della segretaria senza nemmeno un'impronta. Quel fermacarte faceva parte di un set da scrivania che Soracco ha conservato ancora nel 2021 quando la polizia andrò a riprenderlo. Ma quel fermacarte, insieme a un portapenne e al portaombrelli, non ci sono più. "Erano stati restituiti nel 1997, quando Soracco ne fece richiesta", ha spiegato Scimmi. "Quando nel 2021 li richiedemmo per rianalizzarli, ci vennero dati solo un portapenne quadrato e un posacenere che facevano parte di quel set. Gli altri oggetti facevano parte della lista che ci venne consegnata ma le scatole dei reperti erano vuote".

Trovate tracce di Dna sulla camicetta di Nada Cella

 L'esperta ha inoltre spiegato che nel 2021 trovarono tracce di Dna sulla camicetta di Nada e sulla sedia, riferibili non soltanto alla vittima. "Erano però tracce di pessima qualità e quindi non confrontabili. È vero che non venne trovato il cromosoma Y, ma vista la scarsa qualità non potemmo dire con certezza che si trattava effettivamente di Dna di un'altra donna. Inoltre i profili genetici trovati potrebbero essere stati inquinati dai soccorritori o da altre persone".

Il medico legale: Nada uccisa con colpi in testa mentre era a terra

 All'udienza è stato sentito anche il medico legale Francesco Ventura, all'epoca specializzando ma poi incaricato dalla Procura di rianalizzare i documenti. Secondo Ventura, "la brutalità e la ripetitività dei colpi in testa, dati con uno o più mezzi contundenti, sono stati la causa del decesso". Il medico legale ha anche spiegato che la segretaria venne "massacrata mentre era a terra".

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